La 'Chernobyl spirituale' che avvolge la nostra epoca

Mons. Paolo Pezzi, arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, incontra i fedeli per riferire loro i risultati dell’ultimo Sinodo sulla famiglia

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Una diagnosi spietata, è quella che ha fatto della società moderna mons. Paolo Pezzi, arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, sede metropolitana della Chiesa cattolica. In un incontro con i fedeli, durante il quale il presule ha riferito i risultati dell’ultimo Sinodo sulla famiglia, non ha esitato a parlare di una “Chernobyl spirituale” causata dall’aumento di divorzi, di coppie non tradizionali e unioni di fatto.

“Nella nostra epoca – ha detto il presule, come riporta AsiaNews – oltre al terribile incidente di Chernobyl ne abbiamo vissuto un altro. Si tratta di una ‘Chernobyl spirituale’, quando le famiglie si spezzano, e i giovani non capiscono a cosa serve il matrimonio e come si possa conservarlo, il perché è necessario per tutta la vita”. È per risolvere questi problemi – ha detto mons. Pezzi – che si è riunito l’ultimo Sinodo.

Secondo mons. Pezzi “l’unità” della Chiesa cattolica è stata testimoniata dalla “comunicazione libera e discussione accesa” che hanno contraddistinto il Sinodo. Non è mancato un riferimento critico ad alcuni media, a proposito di come sono state riportate le discussioni a proposito di unioni omosessuali e coppie non tradizionali. Il presule ha precisato che il tema “non ha occupato molto tempo, come hanno cercato di far credere i media, compresi quelli russi”.

Mons. Pezzi ha poi indicato quale punto focale del Sinodo la riflessione sul fatto che “la famiglia è una vocazione, come il sacerdozio”. Ha quindi aggiunto: “Se si prendono le relazioni familiari e la famiglia come una vocazione, allora questa diventa il cammino attraverso il quale raggiungere la santità”.

Di qui l’esigenza di “mostrare ai giovani la bellezza del matrimonio”, al fine di far “capire che la famiglia non è un qualche tipo di problema del quale bisogna liberarsi, ma è qualcosa di vivo, il destino di una persona che ha il suo compito e la sua missione”. 

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ZENIT Staff

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