La categoria della filialità sfida la questione antropologica

Facoltà «Auxilium». Seminario di studio internazionale

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«È un percorso audace, che richiede discernimento e sapienza, quello che iniziamo. Rivisitare la categoria della filialità, che qualifica l’identità umana e cristiana, sfida una questione cruciale, quella antropologica». Lo afferma Pina Del Core, Preside della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium», nella sessione di apertura del Seminario di studio internazionale dal titolo “Filialità. Categoria che interpella l’identità mariana delle fma” iniziato oggi al Salesianum di Roma e che si protrarrà fino al 28 settembre.

Organizzata dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» e dall’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), la settimana di studio si propone di approfondire la categoria della filialità che qualifica l’identità umana e cristiana, e nel cui orizzonte si situa la dimensione mariana delle FMA.

«Il Seminario – prosegue Pina Del Core – intende favorire la coniugazione tra riflessione critica e azione apostolica educativa. Molto del “vissuto” delle persone credenti e degli educatori/educatrici cristiani oggi richiede di essere tematizzato, perché spesso si nota la sproporzione tra vissuto e riflessione. Dinanzi a un vissuto molto ricco da parte di chi ha sperimentato concretamente l’identità mariana incarnata nell’azione educativa e a una riflessione che in passato rimarcava piuttosto una prospettiva devozionale poco critica, il tematizzare costituisce un bisogno formativo e apostolico da prendere seriamente in considerazione».

Tutto ciò interpella in modo specifico la missione educativa delle FMA che, come educatrici delle nuove generazioni, esprimono la sollecitudine materna di Maria Ausiliatrice invocata con fiducia e amore. Per Madre Yvonne Reungoat, Superiora generale delle FMA, è tempo di «riconsiderare questa ricchezza esistenziale per passare dalla intuizione alla consapevolezza riflessa e riqualificare l’azione educativa interpellata dalla crisi in cui è immersa la famiglia in molti contesti. Tale crisi si ripercuote sulle giovani generazioni che vivono il disagio di essere abbandonate a se stesse, di non avere guide che le incoraggino e le sostengano nel loro cammino di crescita».

Per rivisitare la categoria della filialità è importante «Partire dall’esperienza della filialità di Gesù nei confronti del Padre e di Maria, dove si fonda la nostra filialità divina, quindi il nostro rapporto con il Padre e con Maria nello Spirito – afferma Marcella Farina, docente di Teologia Fondamentale e membro del Comitato scientifico che ha organizzato il Seminario -. La radice cristologica della nostra filiazione ci conduce anche a Maria e allo Spirito e ci permette di comprendere, in Gesù, il nostro legame non solo con il Padre e con lei, ma anche con gli altri: madri, padri, sorelle, fratelli, figlie, figli, non solo in quanto cristiani, ma in quanto appartenenti all’unica famiglia umana».

È in questa apertura all’integralità della persona che il Seminario sviluppa volutamente un approccio interdisciplinare nella prospettiva delle scienze dell’educazione, che risponde da una parte all’esigenza di un confronto più documentato con cui decifrare meglio la complessa realtà della dimensione mariana di un Istituto religioso educativo come quello delle FMA e dall’altra può costituire un valido contributo per individuare percorsi e strategie educative concrete da mettere in atto nei diversi contesti e nelle diverse istituzioni formative dove operano.

È questo l’orizzonte di riferimento costante del Seminario: non solo le 217 partecipanti, ma le 13mila FMA insieme con laici e laiche, che operano in 94 paesi di tutti i continenti. È per loro l’augurio al termine della sessione di apertura: «Con Maria osiamo tentare strade nuove di evangelizzazione e di educazione. Lei, esperta delle nuove frontiere missionarie, cammina con noi e ci aiuta a vivere con gioia, con sollecitudine e apertura di cuore l’incontro con Dio nella Parola e nell’umanità, soprattutto quella ferita e bisognosa di attenzione educativa».

Nella giornata di domani, 24 settembre, ci sarà la sezione introduttiva. In una tavola rotonda, introdotta da Grazia Loparco, Docente di Storia della Chiesa alla Facoltà «Auxilium», vengono presentate tre figure significative di Figlie di Maria Ausiliatrice che hanno operato in continenti diversi (America, Asia, Europa), per approfondire come la consapevolezza di essere “figlie” dell’Ausiliatrice ha motivato, ispirato, plasmato, sostenuto la loro missione educativa, tradotta in atteggiamenti di maternità per i piccoli, i giovani più poveri, le donne.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium».

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ZENIT Staff

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