La Caritas e l’Anno europeo contro la povertà

Il 27 gennaio verrà lanciata a Bruxelles la campagna “Zero Poverty”

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di Chiara Santomiero

ROMA, lunedì, 25 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Verrà lanciata il prossimo 27 gennaio, presso il Parlamento europeo di Bruxelles, la campagna “Zero Poverty” promossa da Caritas Europa per l’anno 2010 designato dalle istituzioni europee “anno della lotta alla povertà e all’esclusione sociale”. Alcuni dei contenuti della campagna sono stati illustrati ad un incontro degli operatori diocesani per la comunicazione di Caritas italiana tenutosi a Roma nello scorso fine settimana.

“E’ la prima volta – ha spiegato don Livio Corazza, responsabile del Servizio Europa di Caritas italiana – che si realizza una campagna promossa da Caritas Europa con il coinvolgimento di tutte le 48 Caritas presenti in 44 paesi d’Europa, al di là quindi dell’appartenenza all’Unione europea. E’ il segno della comune azione a favore degli ultimi che fa della Caritas la rete di solidarietà diffusa più capillarmente sul territorio europeo, anche se non sempre adeguatamente valorizzata”.

“Zero Poverty” cioè l’obiettivo di una povertà azzerata, si inserisce nella strategia dell’Anno europeo contro la povertà e l’esclusione sociale che consiste essenzialmente in una campagna di sensibilizzazione a tutti i livelli, dalle istituzioni locali a quelle sovranazionali, ma soprattutto dell’opinione pubblica europea. “Perché impiegare delle risorse economiche in una campagna di sensibilizzazione – ha chiesto in maniera provocatoria Corazza – invece di destinarle direttamente all’abbattimento della povertà?”.

A dieci anni dal varo della strategia di Lisbona che aveva l’obiettivo di “imprimere una svolta decisiva alla lotta contro la povertà in Europa entro il 2010”, i dati affermano che il 17% della popolazione dei cittadini dell’Unione è a rischio povertà: si tratta di 84 milioni di persone, delle quali 19 milioni sono minorenni.

Nel 2003 il rischio povertà interessava 56 milioni di persone: è quindi aumentato, invece di diminuire, sebbene nelle cifre vadano considerati i cittadini dei paesi che sono entrati nell’Unione in questo arco di tempo. Essere a rischio povertà significa, convenzionalmente, avere un reddito che non raggiunge il 60% del reddito nazionale medio del proprio paese.

“Proprio l’aumento delle cifre relative alla povertà – ha sottolineato Corazza – rende importante la campagna di sensibilizzazione; come possono impegnarsi i governi se i cittadini non capiscono l’entità del fenomeno e non condividono gli obiettivi a cui si punta, ritenendo magari i soldi spesi in questo settore come ‘persi’?”.

Infatti “secondo i sondaggi, l’80% dei cittadini dell’Unione ritiene importante la lotta alla povertà, ma 9 cittadini su 10 pensano che intervenire sia compito dei governi e delle istituzioni europee. In questi anni, inoltre, si è verificato spesso che i progetti delle istituzioni verso i più poveri siano stati contrastati dai cittadini che si sentivano derubati delle risorse destinate a questo scopo”.

L’Anno europeo contro la povertà è, quindi, “uno strumento per approfondire la conoscenza di un fenomeno che mette a rischio di vulnerabilità sociale strati sempre più ampi di popolazione e per impegnare l’agenda politica europea e nazionale su questi temi oltre il 2010”.

Proprio nell’ottica della ricerca e dello studio sulla povertà, in occasione del lancio della campagna mercoledì prossimo a Bruxelles, verrà presentato il “Poverty Paper” (“In mezzo a noi”, nella versione italiana), un documento che offre un’analisi sul fenomeno della povertà in Europa corredato da testimonianze, realizzato dalla Commissione politiche sociali di Caritas Europa.

Numerosi gli eventi che segneranno lo svolgimento della campagna “Zero Poverty” – accompagnata dallo slogan “Agisci ora” -, a partire dal prossimo 14 febbraio quando il Santo Padre Benedetto XVI darà il suo contributo all’iniziativa visitando l’ostello per i poveri “Don Luigi Di Liegro” della Caritas di Roma. Con questa visita, il Santo Padre “intende incontrare idealmente tutti i poveri d’Europa, inginocchiandosi davanti a loro e dando l’esempio a tutti”. Per l’occasione, i vescovi europei sono stati invitati ad unirsi al gesto del Papa, visitando un’opera caritativa della propria diocesi.

“L’attenzione alla povertà e all’esclusione – ha affermato il direttore di Caritas italiana, don Vittorio Nozza – fa parte del dna dei cristiani e delle chiese. L’anno europeo contro la povertà dovrebbe provocare la capacità di discernere le sfide che ci stanno di fronte e alcune attenzioni da far crescere, tra le quali quella educativa e l’agire per il bene comune”. Alla società civile, in particolare, occorre chiedere “la presa di coscienza di un rischio povertà che riguarda tutti e che sollecita alla ridefinizione di alcuni stili di vita collettiva insieme alla consapevolezza del proprio ruolo di cittadini in questa strategia a più livelli”.

Una iniziativa concreta in questo senso è la sottoscrizione della petizione popolare per il raggiungimento di quattro obiettivi entro il 2015 – dimezzare il numero di minori che vivono in famiglie il cui reddito è al di sotto della soglia di povertà; garantire a tutti un livello minimo di protezione sociale; aumentare la fornitura di servizi sociali e sanitari; far scendere la disoccupazione sotto il 5%, garantendo a tutti un lavoro decoroso – che può essere firmata sul sito www.zeropoverty.org e che Caritas Europa presenterà alle istituzioni europee dopo aver raccolto un milione di firme.

 

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ZENIT Staff

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