La bellezza della cultura dell'incontro

Amicizia ed accoglienza sono le strade da percorrere per costruire un mondo veramente nuovo

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Il problema del dominio dei forti sui più deboli è alla base di molti mali del mondo. Ma è ancora più doloroso vedere che, spesso, questo dominio viene esercitato nell’omertà, nel silenzio, nella paura, nel pregiudizio.

E’ ciò che accade con il fenomeno del bullismo, che desta sempre maggiore preoccupazione e rischia di distruggere la vita di tanti giovani.

Il bullismo è una serie di azioni violente, ripetute nel tempo, che hanno lo scopo di creare un dominio psicologico dei più forti nei confronti dei più deboli. A lungo andare, può trasformarsi in una persecuzione e causare sofferenze spaventose.

Ultimamente questo fenomeno si è diffuso anche su internet, dove i giovani possono essere vittime di insulti ed offese. Il web, infatti, è lo specchio della realtà quotidiana e riproduce le situazioni che si verificano nella vita di tutti i giorni.

Ciò che preoccupa, soprattutto, è la forte componente di indifferenza e di disprezzo che i bulli manifestano quando cercano di dominare la propria vittima. Non sembrano più in grado di provare sentimenti umani, di fronte al dolore delle persone perseguitate. Più vanno avanti e più cresce in loro il desiderio di annientare gli altri.

La conseguenza di questo susseguirsi di violenze è l’annullamento della personalità della vittima del bullismo. A furia di essere perseguitata, la persona comincia a smarrire la propria autostima. Ha perfino paura di chiedere aiuto, perché è avvolta in un pessimismo senza uscita. Preferisce chiudersi in un guscio di silenzio, nel terrore di subire le eventuali vendette del suo persecutore.

A questi episodi di prepotenza si aggiungono alcuni comportamenti che aggravano la situazione. Ad esempio, la tendenza a diffondere calunnie sulla vittima prescelta. Così il peso della persecuzione diventa ancora più soffocante, soprattutto quando le bugie sono diffuse attraverso il web e possono essere lette da tutti.

Alla base di certi stili di vita violenti c’è spesso il rifiuto dell’altro e della sua diversità, l’incapacità di accettare un’opinione, un punto di vista, una differente religione o cultura. E’ facile, purtroppo, etichettare le persone, rinchiudendole in uno scaffale della nostra mente.

I pregiudizi nascono quando pensiamo: “Quello lì non potrà mai essere mio amico. Siamo troppo diversi”. E così, dentro di noi, lo abbiamo già condannato e schedato.

Eppure basterebbe così poco per costruire ponti e cercare le cose belle che abbiamo in comune. Se facciamo uno sforzo, ci accorgeremo che ne abbiamo tante! E non solo! Pensiamo anche alla bellezza di scoprire un mondo nuovo, una cultura nuova, stringendo amicizia con persone che provengono da altri Paesi o hanno storie di vita diverse dalle nostre.

Bisogna ripartire da un autentico cambiamento, basato sul rispetto dell’altro e sulla serena convivenza con il prossimo. La diversità non è un ostacolo. E’ un’occasione preziosa di arricchimento reciproco, nel cuore e nell’anima!

Papa Francesco ci insegna a vivere la cultura dell’incontro. Ed è proprio da qui che bisogna cominciare, per sviluppare uno stile di vita nuovo, pronto ad accogliere sempre gli altri, con spirito di amicizia e di entusiasmo in ogni gesto della nostra vita.

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Carlo Climati

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