La Beata Angela da Foligno e il Preziosissimo Sangue di Gesù

L’esperienza spirituale della terziaria francescana, raccontata nel “Memoriale”

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La Chiesa, come mater et magistra, tra i mezzi escogitati per aiutare i fedeli a far memoria della presenza di Gesù nelle vicende della storia vi sono le devozioni. Così il mese di luglio è dedicato al Preziosissimo Sangue di Gesù. A questo proposito la beata Angela da Foligno nel Memoriale afferma:

Da un lato vidi ogni amore e bene, che proveniva da Dio e non da me, e dall’altro mi vidi arida e capii che da me non veniva nessun bene. Per questo compresi che, sebbene fossi tutta nell’amore, non ero io ad amare, ma dipendeva solamente da Dio. Successivamente l’unità si ricompose e questo mi procurò un amore più grande e ardente – molto più di prima – e desiderai raggiungere l’Amore.

Tra il primo amore – che è così grande che a stento posso credere che ce ne possa essere uno maggiore – e l’amore mortale e il massimo ardore c’è una cosa di mezzo, di cui non posso raccontare nulla, perché è di tanta profondità, gioia e gaudio, che non può essere narrata. Quando mi trovo in quella situazione, non vorrei ascoltare assolutamente niente sulla passione e vorrei che Dio non venisse nominato, perché lo sento con tanto godimento che ogni altra cosa, in quanto minore, sarebbe un impedimento, e mi sembra che nulla venga detto dal vangelo o da qualche rivelazione, perché vedo cose ancora più grandi. Quando resto priva di quell’amore, rimango tanto contenta e angelica, che voglio bene ai rospi, ai serpenti e anche ai demoni […].

Se un cane mi sbranasse, non me ne curerei e credo che neppure proverei afflizione o dolore. Questo è un grado più alto che stare ai piedi della croce, come ci stette il beato Francesco, sebbene l’anima frequenti l’uno e l’altro livello e contempli e desideri vedere e raggiungere quel Corpo sacrificato per noi.

Allora l’anima sta in una grandissima gioia d’amore, senza il dolore della passione. Io le chiesi se ci sono lacrime e lei rispose che non ce ne sono assolutamente. Una volta però si mise insieme a questo amore il ricordo dell’inestimabile prezzo, cioè del sangue prezioso, attraverso il quale è e fu concesso il perdono. Io mi meravigliai che tale ricordo potesse stare insieme all’amore. La fedele aggiunse: – Ora raramente c’è il dolore della passione, ma la sua meditazione è per me la via per la quale apprendo il modo in cui devo comportarmi.

Per un approfondimento: Via Cruciscon la beata Angela, Ediz. Porziuncola, Assisi, pp. 48, euro 2,00.

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ZENIT Staff

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