“L'uomo raggiunge la sua bellezza quando si identifica con Dio”

Il Cardinale Rouco a dieci anni dalla Lettera di Giovanni Paolo II agli artisti

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

MADRID, martedì, 28 aprile 2009 (ZENIT.org).- L’Arcivescovo di Madrid, il Cardinale Antonio María Rouco Varela, ha presieduto questa domenica una Messa nella Basilica di San Miguel della capitale spagnola in occasione del decimo anniversario della Lettera di Giovanni Paolo II agli artisti.

Nell’omelia, ha segnalato che “l’uomo raggiunge la sua bellezza quando si identifica con Dio”, per cui “quando si vince il peccato con la vita si sta aprendo la strada della bellezza nel mondo”.

L’uomo che conosce Cristo, “il più bello degli uomini, arriva a conoscere la splendida espressione della gloria di Dio e la fa propria”, ha aggiunto.

Secondo il Cardinale, “l’uomo è nato per la bellezza” e “la missione della Chiesa è far sì che gli uomini vivano la propria vita in modo da raggiungere e sperimentare la bellezza gloriosa del Figlio di Dio fatto uomo, morto e risorto per noi”.

In questo senso, ha osservato che “ogni uomo ha la vocazione ad essere artista e a vivere della bellezza di Dio”, e ha definito la persona umana come quella “che ha conosciuto la bellezza di Dio e vuole lasciarsene avvolgere”.

Il cristiano, ha proseguito il porporato, è colui che “vuole vivere questa esperienza al massimo delle sue potenzialità e arrivare a Dio nel modo più vicino, che è quello di Cristo”. “La bellezza di Dio si trasmette attraverso la meraviglia dei sacramenti della Chiesa”.

Il Cardinale Rouco ha infine sottolineato che la Lettera agli artisti scopre “tutta la ricchezza e la bellezza del dono che abbiamo ricevuto essendo cristiani e tutta la possibilità di fare il bene che abbiamo”.

Al termine dell’Eucaristia ha avuto luogo un atto in cui personalità di spicco di varie espressioni artistiche hanno letto il testo della Lettera agli artisti.

Il documento, pubblicato nel 1999, spiega che le opere d’arte riflettono lo splendore dello spirito ed esorta gli artisti a porre il proprio talento a servizio di tutta l’umanità.

Tra le altre cose, propone un dialogo tra l’esperienza religiosa e quella artistica, e invita a riflettere sull’intimo e fecondo dialogo tra la Sacra Scrittura e le varie forme artistiche, dal quale sono scaturiti innumerevoli capolavori.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione