L'Ungheria difende "Dio, la nazione, la famiglia"

János Balla, ambasciatore ungherese in Italia, respinge le accuse di autoritarismo rivolte al governo di Orbán, e difende i valori cristiani e la crescita economica del Paese

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L’Ungheria difende i valori cristiani e registra, con orgoglio, una buona ripresa economica. Lo ha ribadito la scorsa settimana János Balla, ambasciatore della Repubblica d’Ungheria in Italia dal 2010, durante un incontro con la stampa. L’ambasciatore ha respinto le accuse di chi considera la Legge fondamentale ungherese, entrata in vigore il 1° gennaio 2012, la dimostrazione della deriva autoritaria di Budapest. “L’Ungheria è un Paese in cui tutti i diritti fondamentali dell’uomo sono garantiti”, ha detto Balla alla Agenzia Stampa Italia. “In questo senso posso dire che la Commissione di Venezia, che ha studiato dettagliatamente la Legge fondamentale ungherese – ha proseguito l’ambasciatore -, ha riconosciuto che la democrazia è rispettata”.

Balla ha poi spiegato: “Capisco che la nostra Legge fondamentale può non essere approvata da tutti i Paesi europei, ma va detto che nel 2010, quando il risultato delle elezioni ha prodotto una maggioranza assoluta dei 2/3 del Parlamento, si è avuta l’opportunità storica di apportare un cambiamento politico dopo che i fatti del 1989 avevano aperto la strada della democrazia anche al nostro Paese”. Ha quindi ricordato che l’Ungheria “fino all’approvazione della Legge fondamentale”, era rimasto l’unico Paese dell’Est Europa a mantenere una Costituzione provvisoria, datata 1949, e di chiara matrice comunista. “Era dunque giusto revisionarla – l’opinione dell’ambasciatore -, eliminando i riferimenti al comunismo e riaffermando i nostri veri valori: Dio, la nazione, la famiglia”.

A proposito di valori, Balla ha sottolineato che “il Cristianesimo è alla base dell’Unione europea”. L’ambasciatore ha richiamato la figura di uno dei padri della Ue, Robert Schuman, il quale affermava che “senza il Cristianesimo l’Unione europea scivolerebbe nell’anarchia”. Al contempo però, l’Ungheria difende la natura laica dello Stato. Balla ricorda che “esistono varie leggi ungheresi che sanciscono la laicità dello Stato”. “Tutte le religioni sono rispettate in Ungheria – ha proseguito -, non soltanto quella cattolica, basti pensare che riconosciamo 36 confessioni, un numero maggiore di quelle riconosciute, per esempio, dallo Stato italiano”.

Il diplomatico magiaro ha poi definito il rapporto Tavares (un documento presentato a Strasburgo da un europarlamentare che denuncia l’assenza di alcuni diritti fondamentali in Ungheria) non basato su “ragioni giuridiche” bensì su “motivazioni ideologiche”. Il parere di Balla è che a criticare la Legge fondamentale siano “persone atee, dunque contrarie ai valori cristiani che la nostra Costituzione cita esplicitamente”. Egli ha affermato che questi contestatori “non possono però negare che in essa è rispettato il sistema democratico ungherese”.

Riguardo la situazione economica del suo Paese, l’ambasciatore Balla ha tenuto a rilevare che le finanze sono “molto positive”, dopo le difficoltà “degli ultimi due, tre anni”. “I sacrifici fatti da tutta la comunità ungherese stanno ora offrendo i loro frutti – ha inoltre detto – non c’è più recessione. La Commissione europea ha dovuto rivedere al rialzo le sue stime”.

Il lavoro del governo Orbán produce frutti. “Per quest’anno la crescita è stimata allo 0,7; il prossimo anno dovrebbe essere dell’1,7 mentre nel 2015 dovrebbe essere addirittura del 2,7. La risposta dell’economia ungherese alle misure attuate dal governo a partire dal 2010 è stata molto positiva”. “Il tasso di disoccupazione è al 10% – ha concluso l’ambasciatore Balla – in media con la Ue, anche se il governo continua a lavorare per la creazione di nuovi posti di lavoro, una sfida che però non riguarda solo l’Ungheria ma tutta l’Europa”.

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ZENIT Staff

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