“Al fine di evitare nuove vittime nella zona dell’operazione antiterrorismo (come il governo di Kiev chiama l’azione militare in corso a est del Paese, ndr), il presidente – si legge in un comunicato – ha incaricato i dirigenti delle forze dell’ordine di creare tutte le condizioni necessarie per i civili che desiderino partire”. È il primo piccolo passo di Petro Poroshenko, presidente dell’Ucraina, verso la riconciliazione. Finora Kiev aveva sempre negato la necessità di questi corridoi, invocati invece dalla Russia.
Mosca ha infatti salutato favorevolmente la notizia. “Abbiamo saputo che Poroshenko ha annunciato la creazione di corridoi umanitari per coloro che vogliono lasciare le regioni di Donetsk e Lugansk. Accogliamo con favore questa decisione, si tratta di un passo nella giusta direzione”, ha detto il ministro russo degli Affari esteri Sergei Lavrov al termine di un incontro con i colleghi tedesco e polacco. In un’intervista rilasciata al Time, il presidente ucraino Poroshenko ha spiegato che “non possiamo parlare di sicurezza in senso stretto, senza un dialogo e un’intesa con la Russia”.
Prevista intanto stasera, alle ore 21.00, a Bruxelles, la ripresa dei negoziati tra Unione europea, Russia e Ucraina per raggiungere un’intesa sul prezzo del gas russo acquistato da Kiev e sul rimborso dei debiti per le forniture di metano accumulati da Kiev nei confronti di Mosca. Lo ha annunciato la Commissione europea.