L'Opera Karol Woityla per il sollievo della sofferenza umana

L’Associazione garantisce l’accesso a cure palliative e terapie del dolore, e le strutture necessarie per il rispetto della dignità di chi soffre

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L’Associazione Opera Karol Wojtyla, i cui obiettivi principali sono la promozione della metacultura della terapia del dolore nell’ambito di un discorso interreligioso monoteistico, la formazione per gli operatori della Sanità e l’informazione e la conoscenza per la popolazione, è stata costituita nel 2011 ed i suoi soci fondatori appartengono alle diverse religioni monoteistiche: Ebraismo, Cristianesimo, Islam.

Nel corso del 2012 l’Associazione ha promosso, nell’ambito del tema Umanizzazione degli Ospedali, il progetto “Ospedale e Territorio senza dolore”, i cui obiettivi erano l’informazione dei cittadini sul diritto a non soffrire, la promozione della conoscenza sulla terapia del dolore cronico della struttura regionale e territoriale, l’orientamento e l’aiuto per i pazienti o i loro familiari ad accedere ai vari servizi per la terapia del dolore cronico.

Il progetto ha l’obiettivo di promuovere il superamento del pregiudizio sull’utilizzo dei farmaci per il trattamento del dolore e soprattutto di far conoscere ai cittadini di Roma i principi della Legge 38/2010 “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”, attraverso un’informazione capillare, grazie all’impegno della Professoressa Rosanna Cerbo, Segretario Generale dell’Opera.

Anche nel 2013 esso sarà attuato nel territorio della città di Roma: i Municipi di Roma Capitale saranno dunque chiamati a promulgare una norma fortemente innovativa e all’avanguardia a livello europeo. Per la prima volta viene tutelato e garantito a tutti l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore e le strutture sanitarie sono tenute ad assicurare il rispetto della dignità della persona che soffre; la Regione Lazio è infatti tra le prime regioni in Italia che hanno decretato un piano per la terapia del dolore, come previsto dalla legge, con una organizzazione dell’offerta assistenziale nel territorio che garantisca l’equità di accesso alla terapia del dolore.  

Ogni Municipio svolgerà dunque le attività progettuali attraverso i servizi sociali, utilizzando luoghi pubblici di comunità e di aggregazione (centri anziani, sedi circoscrizionali, consultori, sedi ASL, comitati di quartiere, parrocchie) e gli organi di stampa di quartiere per la divulgazione del materiale ai cittadini. Saranno organizzati incontri, convegni, workshop. Parteciperanno all’iniziativa la Federdolore, il Codacons, l’Ufficio Rabbinico di Roma ed il Centro Culturale Islamico d’Italia. 

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Belinda Malfetti

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