L'opera del primo Vescovo compostelano in un'esposizione vaticana

La mostra si realizzerà nel Braccio di Carlo Magno

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di Carmen Elena Villa

CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 4 giugno 2010 (ZENIT.org).- Pezzi con quasi 1.000 anni di storia, capitelli di colonne, pergamene, video e ricostruzioni in 3D sono alcune delle opere che si possono ammirare nella mostra “Compostela e l’Europa. La storia di Diego Gelmírez”, inaugurata questo giovedì nel Braccio di Carlo Magno in Piazza San Pietro.

L’esposizione, che durerà fino al 1° agosto, si realizza in occasione dell’Anno Giacobeo, l’Anno Giubilare di Santiago de Compostela, che si svolge ogni volta che il 25 luglio, festa di San Giacomo Maggiore, cade di domenica.

La mostra era in precedenza al Musée des Monuments di Parigi e ha accolto circa 13.000 visitatori. Dal 18 agosto potrà essere apprezzata a Santiago de Compostela. Si tratta della prima proposta espositiva organizzata da Santiago sul primo Vescovo di questo importante centro di pellegrinaggio, Diego Gelmírez, e cerca di illustrare al pubblico l’importanza del personaggio per la storia della Galizia e per la costruzione dell’Europa romanica.

Vengono presentati 40 pezzi dell’arte romanica con due audiovisivi sui viaggi di Gelmírez, oltre a tre ricostruzioni virtuali tridimensionali su monumenti oggi andati perduti: le Torri dell’Ovest, la rocca della chiesa compostelana sulla costa galiziana e la Porta nord o Francigena, così come l’altar maggiore della Cattedrale di Santiago.

Un episcopato fruttuoso

Diego Gelmírez (1070? – 1140) è stato il primo Vescovo di Santiago de Compostela. La sua opera è stata fondamentale per la costruzione della Cattedrale dove, secondo la tradizione, giacciono i resti di San Giacomo Maggiore. Grazie ai suoi lunghi viaggi a cavallo tra l’XI e il XII secolo, promosse il Cammino di Santiago elevando questo santuario a uno dei principali centri di pellegrinaggio del cristianesimo.

Manuel Castiñerias, commissario della mostra, l’ha definito un “viaggiatore instancabile che fece più di novecento anni fa le vie di pellegrinaggio da Compostela a Roma, cercando di promuovere la sua Cattedrale, il culto all’apostolo San Giacomo e alla sua Diocesi”.

Lo spettatore potrà apprezzare la mostra in nove sessioni diverse. Le prime due, chiamate “Ira Flavia, la terra natale” e “La Galizia trema sotto Diego Páez”, mostrano attraverso una ricostruzione immaginaria in 3D il complesso architettonico chiamato Torri dell’Ovest, dove Gelmírez trascorse i suoi primi anni di vita. Possono essere ammirate insieme a una copia di capitelli della Cappella del Salvatore, che mostra così l’inizio dei lavori della Cattedrale.

C’è poi la terza sessione, chiamata “Una carriera folgorante: dalla Galizia a Roma”, in cui si mostrano, mediante un audiovisivo, i viaggi di Gelmírez per l’Europa: percorrendo il Cammino di Santiago, passando per i monasteri di Cluny (Francia) e viaggiando per Italia e Portogallo. Si possono apprezzare anche varie gioie dell’arte romanica, attraverso le quali all’inizio del XII secolo si instaurò un dialogo con i grandi centri creativi europei.

Nella sessione “L’età dell’oro della Cattedrale di Santiago” si ricreano attraverso una costruzione in 3D alcuni monumenti oggi distrutti, come la Porta Francigena e l’altar maggiore.

La mostra termina con una sezione sul tema “La memoria scritta di un genio”, che cerca di commemorare l’immagine di Gelmírez e ciò che hanno fatto i suoi successori per questa importante meta di pellegrinaggio.

Il Cammino di Santiago è stato riconosciuto nel 1987 come il primo itinerario culturale europeo, e nel 1993 è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Secondo la tradizione, i resti di San Giacomo, che venne martirizzato in Palestina, furono trasferiti in Spagna, luogo in cui aveva svolto parte della sua opera apostolica. La sua tomba venne scoperta in un bosco nell’anno 800 da un eremita di nome Pelagio in un luogo chiamato Campus Stella, da cui deriva il nome Compostela.

Alcuni studi archeologici realizzati nel XX secolo hanno portato alla scoperta di un mausoleo in una necropoli cristiana, romana e germanica, risalente al periodo tra il I e il VII secolo. Questi dati si sono inseriti nella tradizione del ritrovamento della tomba dell’apostolo. Lì è stata costruita la prima chiesa a lui dedicata, che ha dato luogo alla Cattedrale attuale.

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ZENIT Staff

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