L'omaggio di Tursi ad Albino Pierro

Il paese lucano celebra la memoria di uno dei più grandi poeti dialettali del secolo scorso inaugurando, il 28 novembre, uno spazio museale dedicato alla sua poesia

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“Come debbo fare Madonna mia, /come debbo fare? Ho lasciato il paese che mi dava il respiro del cielo…”. Nella musica cantilenante di tanti versi, Albino Pierro, uno tra i più grandi poeti dialettali del secolo scorso, immortalava la nostalgia per il suo paese natale lucano, Tursi, dove il 28 novembre verrà inaugurato uno spazio museale dedicato alla sua poesia. Trasferitosi a Roma e laureatosi in lettere nel 1944, Albino Pierro iniziò la sua produzione in tursitano nel 1959, conservando tra le sue carte un dialetto che ad oggi sarebbe totalmente perduto: “Quella di Tursi, il mio paese in provincia di Matera, era una delle tante parlate destinate a scomparire. Ho dovuto cercare il modo di fissare sulla carta i suoni della mia gente”, spiegava il poeta più volte candidato al Nobel per la letteratura.

Di lui la figlia Rita Pierro ha condiviso con ZENIT alcuni ricordi: “Era un padre molto severo, tipicamente meridionale e radicato nella sua terra, molto geloso; pensava soprattutto alla poesia, non molto alla famiglia; era però molto sensibile, e con lui avevo un grande rapporto. Il ricordo più vivido che mi è rimasto è la recitazione delle poesie: era un grande attore, nessuno le sa pronunciare come le pronunciava lui”.

La prossima apertura del museo pierriano nasce all’interno dell’iniziativa dei Parchi Letterari, un progetto promosso dalla Società Dante Alighieri, che prevede l’ideazione di itinerari che ripercorrano i luoghi descritti nelle pagine della nostra letteratura, in modo da offrire nuova vitalità e familiarità a fonti di ispirazione poco conosciute: paesaggi, piazze, sapori, paesi sperduti tra le pagine degli scrittori.

Stanislao de Marsanich, Presidente dei Parchi letterari, ha illustrato per ZENIT gli ultimi risultati dell’iniziativa, che conta in Italia ben quattordici parchi dedicati a scrittori tra i quali Petrarca, Quasimodo, Carlo Levi, Verga, Grazia Deledda, D’Annunzio, Francesco De Sanctis. 

“Sono centosessanta gli eventi che la rete coordina in un anno, quasi uno ogni due giorni” afferma de Marsanich, “l’ambizione del progetto è quella di riuscire a contestualizzare un monumento sulla base dell’identità: poi è l’autore che attraverso la sua sensibilità è riuscito a trasmettere l’identità di un territorio. I parchi letterari di solito sono situati in posti piuttosto piccoli, non in grandi città in cui verrebbero altrimenti fagocitati”.

Per quanto riguarda l’estero, il Presidente spiega che questo è l’anno della cultura italiana negli Stati Uniti, fino a dicembre: “I Parchi Letterari, il Fai e il Touring Club sono le tre realtà che promuovono i territori italiani meno conosciuti in quel contesto”. I Parchi inoltre “sono stati presi come spunto per altre piccole realtà, come per la riqualificazione della città di Tangeri dall’amministrazione marocchina. La repubblica della Georgia infine, è intenzionata a prendere come esempio il modello dei Parchi per far conoscere la propria storia e le tradizioni”.

Di seguito all’apertura del ‘Museo della poesia Pierriana’ è prevista una giornata dedicata alla memoria di Albino Pierro, con la possibilità di visitare i luoghi descritti dal poeta e gli interventi da parte delle personalità del mondo del cinema e dello spettacolo del luogo.

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Maria Gabriella Filippi

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