L’inverno demografico: più preoccupante del riscaldamento dell’atmosfera

Il Cardinale Antonelli chiede all’Europa di prestare più attenzione a vita e famiglia

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di Antonio Gaspari

STRASBURGO, venerdì, 19 dicembre 2008 (ZENIT.org).- Intervenendo nell’emiciclo del Consiglio d’Europa a Strasburgo, il Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia, ha invitato i politici e le istituzioni europee ad occuparsi di più delle conseguenze dell’inverno demografico piuttosto che del riscaldamento dell’atmosfera.

In occasione della cerimonia per la consegna alla memoria del prof. Jerome Lejeune del Premio Europeo per la Vita “Madre Teresa di Calcutta”, svoltasi a Strasburgo il 17 dicembre, il Cardinale Antonelli ha spiegato che “l’impegno a favore della vita nascente oggi è richiesto anche da seri motivi di carattere sociale”

Il Presidente del dicastero vaticano ha quindi riportati alcuni dati che caratterizzano “l’inverno demografico” del continente europeo.

In Europa l’indice di fecondità è di 1,56 per donna, nettamente sotto il libello di ricambio generazionale che è di 2,1. Dal 1980 ogni anno nasce in media un milione di bambini in meno.

Ogni anno si consumano 1,2 milioni aborti. l’Unione europea diventa sempre più vecchia: gli anziani oltre 65 anni sono più numerosi dei bambini sotto i 14 anni. Le case sono sempre più vuote: la media dei membri di una famiglia è 2,4. I single sono 54 milioni, un quarto della famiglie.

Secondo il porporato, “alla crisi demografica si aggiunge l’emergenza educativa: molti bambini non hanno la possibilità di crescere in una famiglia unita e stabile”.

“Nascono fuori del matrimonio 1,7 milioni di bambini, un terzo del totale. Negli ultimi dieci anni 15 milioni di bambini hanno fatto la dolorosa esperienza della separazione dei genitori. I divorzi riguardano la metà dei matrimoni”.

Il porporato ha quindi precisato che “le cause di questa triste situazione sono molteplici. In misura rilevante incide la diffusa cultura individualistica, edonista, consumista e utilitaristica”.

“Un utilitarismo miope – ha sottolineato – perché la denatalità comporta gravi rischi economici, sociali, culturali. Si può prevedere che ci sarà carenza di lavoratori, diminuirà la produzione di beni e servizi”.

“Diventeranno insostenibili il pagamento delle pensioni e l’assistenza agli anziani per mancanza di risorse economiche ed umane – ha aggiunto –. L’immigrazione di extracomunitari non sarà sufficiente a riempire a i vuoti e per di più se non ben governata potrebbe compromettere la continuità dei popoli europei e la trasmissione del loro patrimonio culturale”.

“Non per niente – ha sottolineato il Cardinale Antonelli – qualcuno ha detto che l’inverno demografico dovrebbe preoccupare più del riscaldamento dell’atmosfera”.

Nonostante la crescente attenzione verso i beni della vita e della famiglia, secondo il porporato, “l’impegno per la vita e per la famiglia non costituisce ancora un  priorità. Nella Unione europea manca un organismo apposito per questi temi. Alla famiglia viene destinato solo il 2,1% del PIL ( in Italia ancora meno 1,2%) una tredicesima parte delle spese sociali”.

Per cercare di indicare una soluzione alla crisi demografica e dare una svolta nelle politiche sociali, il cardinale Antonelli ha affermato che “La migliore garanzia per la natalità e per la sana educazione è la famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna”.

“La famiglia – ha continuato – è un soggetto di interesse pubblico, e deve ricevere adeguato sostegno alla politica. Occorre innanzitutto precisare correttamente l’identità della famiglia senza confonderla ed equipararla ad altre forme di convivenza e di amicizia di carattere privato”.

Tra le linee di impegno il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia ha chiesto di “fare politica non solo per le famiglie ma con le famiglie dialogando con le associazione che tutelano i diritti della famiglia”.

“Dare sostegno economico e assicurare adeguati servizi perché le coppie possano avere i figli che responsabilmente desiderano”.

“Riconoscere ai genitori il diritto di educare liberamente i figli e di scegliere, senza oneri economici aggiuntivi, la scuola non statale per i loro figli”.

“Conciliare per quanto è possibile i tempi e i luoghi del lavoro con le esigenze della vita familiare”, ha quindi suggerito.

In conclusione, il Cardinale Antonelli ha sottolineato che “impegno per la vita e impegno per la famiglia sono strettamente congiunti” e che “il modo migliore per promuovere i diritti dei minori, a cominciare dal diritto alla vita è sostenere la famiglia perché possa compiere la sua missione”.

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ZENIT Staff

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