L'incontro mondiale delle Famiglie a Milano

31 gli eventi in programma, 27 i Paesi rappresentati, oltre 100 i relatori scelti

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di padre Piero Gheddo

ROMA, mercoledì, 9 maggio 2012 (ZENIT.org).- Dal 30 maggio al 3 giugno a Milano il VII° Incontro Mondiale delle Famiglie sul tema: “La Famiglia: il lavoro e la festa”, con incontri di preghiera, culturali, di testimonianze, manifestazioni popolari come quella allo Stadio San Siro, Congresso teologico-pastorale, Concerto alla Scala, ecc. Papa Benedetto verrà a Milano il pomeriggio del 1° giugno e alle 10 del 3 giugno celebrerà la S. Messa conclusiva nel Parco Nord di Bresso, dove si sta allestendo un palcocapace di ospitare fino a mille persone e davanti alla struttura, uno spazio attrezzato per oltre un milione di fedeli.

A Milano e in diocesi, come in Lombardia, c’è un fervore di preghiere e di opere per la buona riuscita di un avvenimento che la Chiesa celebra ogni tre anni in diverse città del mondo (il precedente Incontro a Città del Messico nel 2009). Tutti i credenti sono impegnati a pregare ed a dare il loro contributo alla buona riuscita di una manifestazione di popolo a favore della Famiglia, come l’indimenticabile “Family Day” a Roma del 12 maggio 2007. Con queste due importantissime differenze: quello era di carattere esclusivamente nazionale e aveva principalmente un significato politico (chiedere al governo provvedimenti a favore delle famiglie), questo è un Incontro tra cristiani di tutto il mondo per riaffermare il valore sociale e religioso della Famiglia e chiedere a Dio la grazia che i credenti in Cristo si ispirino sempre più al modello di Famiglia proposto dal Vangelo e dalla Sacra Famiglia di Nazareth.

Fondamentale, in quest’ottica, sarà il Congresso teologico-pastorale, cui sono iscritte circa 5mila persone da tutto il mondo. Il Congresso – spiegano gli organizzatori – rappresenta il momento di sintesi più alto e qualificato della riflessione ecclesiale sulla famiglia. Un grande cantiere di elaborazione del pensiero e valorizzazione delle esperienze che a Milano, in modo più accentuato che nelle edizioni precedenti, cercherà di intercettare anche la sensibilità “laica”, perché “la famiglia è patrimonio di umanità” e perché il Congresso affrontare temi che interpellano non esclusivamente i credenti: il lavoro e la festa, i due ambiti in cui la famiglia si apre alla società e la società s’innesta nella vita delle famiglie.

Sono ben 31 gli eventi in programma, 27 i Paesi rappresentati, oltre 100 i relatori scelti fra gli esponenti più significativi del panorama culturale, politico, associativo internazionale. Tra costoro 4 cardinali, 7 vescovi, 24 professori universitari, tra cui sociologi, psicologi, demografi, economisti, teologi, giuristi, agronomi. Tre giorni di studio e confronto che Milano vivrà insieme alle altre sette città scelte come sedi decentrate.

Uno degli aspetti più significativi del cammino di preparazione all’evento è rappresentato dalle famiglie che si sono offerte di ospitare nel loro appartamento una famiglia di pellegrini, specialmente quelle che vengono dai continenti extra-europei. “Sono 33mila i posti letto che sono stati messi a disposizione da 10.958 famiglie per il periodo dell’evento”, ha spiegato monsignor Erminio De Scalzi presidente della Fondazione Milano Famiglie 2012 alla conferenza stampa del 30 aprile, precisando che “l’offerta è stata addirittura superiore alla domanda. Il cuore dei milanesi è stato riscaldato, hanno risposto con generosità”. E questo vale anche per l’offerta di volontariato: più di 5mila persone sono state reclutate, tra giovani e adulti. Per far vivere questa esperienza a un ampio numero di persone è stato creato il “Fondo accoglienza famiglie dal mondo” che ha raccolto già oltre 40 mila euro. D’altra parte l’evento è di quelli memorabili vista la presenza di Benedetto XVI: un Papa a Milano si è visto solo tre volte: la prima nel 1418, 1983 e 1984. Non solo: per la prima volta una città italiana (che non sia Roma) ospita un evento ecclesiale a dimensione mondiale.

Fondamentale, in questi casi, è la logistica. “Dal Papa si potrà venire in treno e in tram. Venire con i mezzi pubblici sarà più facile, più veloce e più pratico”, ha assicurato don Bruno Marinoni, responsabile dell’area organizzativa. “Grazie agli accordi con Regione Lombardia, Comune di Milano, Trenord e Atm, sotto il coordinamento del Prefetto – ha annunciato don Bruno Marinoni – abbiamo sviluppato un piano che consente di privilegiare il mezzo pubblico”.

Tra le novità: l’apertura della Metrò 5, dalla fermata Zara fino al capolinea Bignami, a ridosso dell’area del Parco Nord, e il potenziamento delle linee M1 e M3. In particolare, le linee M1 e M3 resteranno aperte tutta la notte tra sabato 2 e domenica 3 giugno e dalle 4 di domenica mattina implementeranno il servizio. Sarà aumentata anche la frequenza delle corse delle linee tramviarie. I treni sulle dieci linee suburbane e le tre linee regionali direttamente interessate (per Asso, per Bergamo via Carnate, per Lecco via Besana) viaggeranno con orario potenziato, sabato 2 giugno e domenica 3 giugno. Sarà fortemente scoraggiato l’utilizzo dell’auto privata. Anche perchè nell’area ad alcuni chilometri dall’aeroporto sarà introdotta una zona a traffico limitato. Unica deroga sarà fatta ai pullman dei pellegrini autorizzati. Nella zona dell’aeroporto potranno parcheggiare tuttavia solo 520 autobus privati dei 4.200 previsti, scelti tra quelli che vengono da più lontano.

“In questo modo stimiamo che circa tre pellegrini su quattro raggiungeranno l’area di Bresso con un mezzo pubblico o collettivo”, ha sottolineato don Marinoni. Per le persone con disabilità è stato riservato un ingresso e un itinerario attrezzato. L’impegno come si vede è notevole e coinvolge tutti gli interessati, e in modo diretto anche i comuni del Parco Nord. Dai sindaci una frecciatina al governo. È il sindaco di Bresso, Zinni a sollevare la questione: “Abbiamo scritto una lettera al governo chiedendo di poter derogare ai vincoli che le leggi ci impongono, per poter accogliere degnamente il Santo Padre che è anche un capo di uno stato estero”.

Un esempio di partecipazione della gente comune. La signora Elena Terragni, segretaria di redazione della stampa Pime a Milano, ospiterà una famiglia palestinese. Elena racconta: “Veramente l’idea prima, è venuta da Francesca, che frequenta la prima elementare in una scuola paritaria. Un pomeriggio, di ritorno da scuola sento che parlotta in giardino col fratellino – Lorenzo quasi 5 anni – e poi raggianti arrivano in casa mentre sto preparando la cena: “Mamma, la maestra oggi, a scuola ci ha detto che il Cardinale chiede di ospitare una famiglia per quando arriva il Papa a Milano. Noi il posto l’abbiamo, tanto io e Lorenzo dormiamo con te nel lettone e ti aiutiamo a preparare da mangiare … anche papà sarà contento.

“Devo dire che sono ragazzini meravigliosi e da quando il loro papà Pietro se ne è andato in Cielo dopo una lunga malattia sono molto maturati e spesso mi fanno ragionamenti che mi lasciano sorpresa. Sicuramente mio marito Pietro avrebbe condiviso con me questa scelta appoggiandola. Accetto la proposta e dopo qualche giorno, contatto il parroco per dare la nostra disponibilità esprimendo che avremmo accettato volentieri una famiglia cristiana israeliana o palestinese. Perchè? Io conosco bene queste realtà , li ho visitati tante volte come volontaria e guida e anche dopo il matrimonio con Pietro e i bambini abbiamo trascorso tutte le estati presso una congregazione di suore, là ho tante conoscenze e ai bambini piace molto andare in Terra Santa. Penso sia importante per i bambini venire in contatto con realtà e culture diverse, anche se oggi non è necessario uscire dall’Italia, perché il mondo intero è in casa nostra. Ma questa esperienza, il vivere a contatto con un’altra famiglia per più giorni, condividere insieme momenti della giornata sicuramente potrà essere un’importante tappa nel loro processo formativo. Non le dico l
a festa quando il parroco ci disse che sarebbe stata nostra ospite una famiglia palestinese: mamma, papà e 2 ragazzi. Anche perché abbiamo in programma di ritornarci la prossima estate e così avremo modo di rivederci”.

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ZENIT Staff

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