L'incontro con il Signore

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio / Presentazione di Gesù al Tempio, festa della Candelora

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Lettura

Viviamo una festa eminentemente cristologica, che la tradizione ha reso anche mariana. Il profeta Malachìa ci aiuta a riconoscere l’evento di Gesù “presentato al Signore” nel tempio a Gerusalemme, in ottemperanza alla legge attribuita direttamente a Mosè. È una venuta e un incontro con il Signore che opera come «fuoco del fonditore» e purifica come «la lisciva del lavandaio».  Storicamente, la lettera agli Ebrei, a sua volta rilegge l’evento alla luce della storia di Gesù reso «in tutto simile ai fratelli». Viene in aiuto di tutti quelli che sono nella prova, riducendo «all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere (il diavolo)».

Meditazione

La pagina del Vangelo secondo Luca ci annuncia e ci descrive la “festa dell’Incontro”. Gesù, al tempio, incontra il Padre. Con Maria e Giuseppe incontra Simeone e Anna, e con loro può incontrare ciascuno di noi. Questo incontrarlo ora come allora avviene sempre nella storia concreta, nei luoghi che la tradizione e la Parola di Dio presentano come significativi (si veda Gerusalemme, il tempio); attraverso i riti e l’osservanza delle prescrizioni che, nella loro relatività e caducità, permettono di relazionarci al Signore. La povera storia di ciascuno di noi può essere e può veicolare questo incontro determinante, che è sempre “rivelazione” (dono che fa di sé) di Dio. I due personaggi (Simeone ed Anna) hanno in comune: l’età avanzata, la condizione di essere “giusti” e “abilitati” in un pregare assiduo e prolungato, orientati rispettivamente dallo Spirito Santo a riconoscere in quel bambino «la salvezza… luce rivelata alle genti e gloria del popolo Israele» e a parlare di Lui «a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme». In particolare Simeone aiuta con Maria e Giuseppe, ciascuno di noi, a vivere lo straordinario incontro e relazione con Gesù come il rapporto qualificante e fondativo di tutta la nostra vita: è la presenza per «la caduta e la risurrezione di molti»; quindi «segno di contraddizione». Gesù presente continua ad agire nella nostra storia personale come il «messaggero», l’«angelo dell’alleanza» di Malachìa: fonde e purifica; annulla e pone in essere; ci fa esperimentare distanza e assenza o ci dona piena comunione di vita; ci permette di sapere chi siamo e perché siamo al mondo. 

Preghiera

Signore, fa’ che possiamo ogni nuovo giorno riesperimentare l’incontro con te. E grazie a te, possiamo sempre meglio capire il disegno divino che hai su ciascuno di noi, per poter vivere, donare e crescere nel rapporto vivificante che tu hai voluto con noi, per amore. Amen.

Agire

Voglio accogliere il Signore e riconoscerlo presente e operante nelle molteplici forme con cui Egli è tra noi: nell’Eucaristia, nella Parola di Dio, nel ministero sacerdotale e diaconale, nel prossimo indigente e bisognoso di «consolazione».

Meditazione del giorno a cura di monsignor Luciano Pacomio, vescovo di Mondovì, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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