L'immenso è Dio ed è bello cantarlo. Un ricordo di Mango

Salito al Cielo il cantante, autore di brani ispirati alla bellezza. L’Unione Cristiani Cattolici Razionali ricorda il bene che l’artista ha sempre compiuto

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Il cantante Giuseppe Mango è morto pochi giorni fa, stroncato da un infarto durante un concerto che stava tenendo al Pala Ercole di Policoro, in provincia di Matera. Il dolore della sua improvvisa scomparsa è stata così forte che anche il fratello Giovanni è stato colpito da infarto il giorno seguente durante la veglia in attesa dei funerali.

Giuseppe Mango è stato autore di bellissime canzoni, come “La rondine”, “Bella d’estate”, “Lei verrà” e “Oro”.

Per ricordare il tanto bene che Giuseppe Mango ha fatto, l’Unione Cristiani Cattolici Razionali (UCCR) ha sottolineato che secondo il cantante “l’artista ha un dovere” quello di “far riscoprire la bellezza del mondo a quanta più gente possibile, tramite quanto sa esprimere”.

Sposato con Laura, Giuseppe ha lasciato i due figli Filippo e Angelina. Il primo vorrebbe fare il cantante anche se il padre aveva dichiarato a Avvenire: “Ai talent non lo manderò mai. Lì si creano inconsistenze artistiche e illusioni pericolose. Non si può fare della musi­ca un mestiere senza sacri­fici o gavetta. Anche negli anni Ottanta i discografici non sempre intuivano la qualità di un brano”.

Nei suoi brani trattava temi che pochi avevano il coraggio di affrontare, come quello sul matrimonio e sulla fedeltà alla propria metà contenuto in “La sposa”.

Sempre su Avvenire Mango ha dichiarato “Scrivendo quasi tutto io sono più diretto. (…)In particolare nel far risaltare valori che il mondo di oggi non esalta quasi più. La sposa è un esempio: però non è solo il canto della fedeltà di una scelta d’amore. È anche una canzone sulla coerenza con noi stessi, sulla necessità di rispettare anzitutto la nostra stessa persona”.

Nel suo ultimo album, “L’amore invisibile”, compare una personale riscrittura del brano “L’immenso” di Amedeo Minghi. Mango ha voluto isolare e ripetere più volte nel finale il verso “L’immenso è Dio”, e nella tessa intervista ha spiegato che: “Andava rimarcata quella riflessione, a mio avviso. Non è vero che oltre il mondo fisico non c’è nulla, ed è bello cantarlo”.

Ora Pino è faccia a faccia con l’Immenso a cui ha reso onore con la sua voce.

Fonte: http://www.uccronline.it

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ZENIT Staff

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