L'astuzia di Satana rallenta un tempo di vero e nuovo Umanesimo…

L’atteggiamento del cristiano, luminare o semplice operaio che sia, di fronte al Male deve essere di vigilanza e di lotta e non di indifferenza

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

La società di oggi è alla ricerca di un nuovo vero umanesimo. Oggi è giusto capire che non basta rinnovare l’esperienza culturale del passato,  perché comunque non darebbe nessun frutto, in grado di sconvolgere la carestia interiore dei nostri tempi. C’è bisogno che l’uomo con la sua spiritualità ritorni al centro dell’universo umano, ma nulla sarà rivoluzionario rispetto al decadimento attuale, senza la presenza quotidiana totalizzante di Cristo nella vita di ognuno. Urge una scelta netta che metta in difficoltà Satana, illustre autore di ogni opera del male,  appetibile e ben camuffata. Non basta quindi una nuova corrente letteraria o filosofica fine a se stessa, ma serve adottare, senza vergognarsi, il vangelo come “dizionario d’eccellenza”, capace di insegnare ad ogni uomo il linguaggio del cielo. Solo così sarà possibile vincere l’astuzia del maligno che si infiltra in ogni attività sociale, pur di far deragliare il treno della vita. Il danno che Satana compie ogni giorno porta, come afferma S.E. Bertolone, Arcivescovo di Catanzaro – Squillace, ad una vera disumanizzazione, provocando nelle nostre comunità un reale svuotamento da ogni spiritualità e senso morale e quindi da ogni dignità. Oggi si fa fatica a ritrovare il senso alto dell’umanità, cagionando a catene veri atti di “svestizione” dell’uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio. Lucide, a proposito, queste parole del Pastore calabrese: “E’ difficile riconoscere l’umanità in una persona lasciata a terra, in un lavoratore scartato dal mercato del lavoro, in una donna abbandonata dal coniuge, in un bambino trattato come una specie di “prodotto biologico… “.

In ogni comunità, sia civile che religiosa, sono sempre necessari “maestri” che insegnino ai loro fratelli la via della luce, della verità, della giustizia, del vero bene.  “Creatori” e “fondatori” di quel vero umanesimo che possa illuminare le strade del mondo. Se questa luce tarda ad arrivare è perché coloro che dovrebbero dare il buon esempio si trasformano di solito in “maestri” della falsità, dell’errore, della menzogna, dell’ingiustizia. Dal loro insegnamento non può che nascere la disumanità, perché verrà fuori un’umanità depravata, confusa, schiava e prigioniera del male. I tempi che stiamo vivendo sono attraversati dalle tenebre e ogni giorno si celebra, attraverso le notizie dell’ultima ora, la sconfitta di un uomo che in politica, in famiglia, nelle varie articolazioni sociali, risulta sempre più ladro, omicida, disonesto, falso, corrotto e corruttore. Satana vince perché nei fatti lo si lascia vivere da padrone di qualsiasi individuo, mentre con la sua astuzia piazza nei posti chiave delle nostre comunità i suoi satelliti, autentici e abili maestri in falsità, in inganno, in creazione di caos veritativo e morale. Scrive tra l’altro mons. Costantino Di Bruno, teologo ed esorcista: “Satana non è uno sprovveduto.…. Non vi è luogo significativo da lui non conquistato. A volte è sufficiente trasformare in falsità anche una piccolissima verità, perché tutto l’edificio della fede venga a subire danni gravissimi. Quando si distrugge la fede, si distrugge l’uomo. Nessun vero umanesimo potrà essere costruito sulla falsità. Satana vuole un non uomo. Allo stesso modo che lui è non vero angelo, è angelo di tenebre e non di luce, così vuole l’uomo. Lo vuole uomo di falsità e non di verità. …Un cuore cattivo, malvagio, crudele, nel quale Satana ha posto la sua dimora, mai potrà far uscire da esso la verità”.

Lo scrittore francese Baudelaire affermava che il capolavoro di satana, nell’era moderna, è di non far credere nella sua esistenza. In tante occasioni si deride chi con serietà ne ricorda la sua presenza quotidiana. Non un riferimento alle storture ingannevoli dei nostri giorni che aprono al culto del demonio nelle tante sue forme classiche e moderne, ma alle insidie reali che il maligno compie ogni giorno nella nostra realtà. Satana esiste ed il suo ruolo attivo non appartiene al passato, né può essere recluso negli spazi della fantasia popolare o allo squallore culturale di alcuni salotti tipici di una società in crisi identitaria. Il diavolo, al di la delle mille dotte disquisizioni televisive o di una letteratura comunque accattivante, continua ancora ad indurre al peccato l’uomo dei nostri tempi. Per tale ragione l’atteggiamento del cristiano, luminare o semplice operaio che sia, di fronte a Satana deve essere di vigilanza e di lotta e non di indifferenza. La mentalità odierna, purtroppo, ha relegato la figura del diavolo nella mitologia e nel folclore e solo davanti ad un trauma non spiegabile si tende a credere, sbagliando spesso l’interlocutore. Se il principe del male è bravo a disperdere le sue tracce reali, non è certo facile immaginare che lo stesso abbia dato prova della sua esistenza, allorquando è stato costretto, ma anche oggi è così, ad uscire allo scoperto per affrontare “aspri combattimenti” contro diversi uomini santi della nostra Chiesa. Padre Pio è un esempio per tutti. Leggo in una sua lettera del 18 novembre 1912, indirizzata a Padre Agostino: “… il nemico non vuole quasi abbandonarmi più, mi bussa continuamente. Egli cerca di avvelenarmi la vita con le sue infernali insidie. Si dispiace sommamente perché io ve le narro. Mi va suggerendo di tralasciare di narrarvi ciò che passa fra me e lui, e mi insinua di narrarvi piuttosto le buone visite; essendo, dice lui, le sole che possono piacervi ed edificare”. Solo con Cristo nel cuore ogni astuzia satanica perde la forza per deformare e rallentare la storia, privandola di un vero e nuovo umanesimo in Cristo.

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email:  egidio.chiarella@libero.it. Per ulteriori informazioni: www.egidiochiarella.it. Per ordinare l’ultimo libro di Egidio Chiarella si può cliccare qui

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione