L'arte in metropolitana

Dal 22 dicembre nella metro di Brescia, l’arte che fa bene all’anima, frutto di un’attività riabilitativa dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia

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L’arte è espressione dell’anima. Frase arcinota e abusata, ma a Brescia è diventata quanto mai vera. I due pannelli intitolati “Frattali”, che dal 22 dicembre saranno esposti nella stazione Lamarmora della metropolitana bresciana sono infatti realizzati dagli ospiti dell’Irccs Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia e sono espressione di un percorso artistico/culturale svoltosi presso la Bottega dell’arte dello stesso istituto e promosso dall’associazione “Il sasso nello stagno”.

Grazie al contributo del Comune di Brescia e alla disponibilità di Brescia Mobilità, queste installazioni saranno fruibili da tutti. Esse sono il frutto di un’attività riabilitativa che utilizza la pratica artistica per promuovere nella persona uno stato “di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali” come riconosce l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Fra Marco Fabello, direttore generale dell’Irccs ha ricordato che “San Giovanni di Dio fu l’inventore dell’ospedale moderno perché seppe riconoscere già nel 1537 che il malato di mente era una ‘persona’, che doveva godere degli stessi diritti delle persone per bene”.

“Per noi religiosi  – ha sottolineato – il carisma dell’Ospitalità è luogo di evangelizzazione e questa è la motivazione con cui accompagniamo quotidianamente i fratelli nella loro sofferenza, e la psichiatria moderna ci conferma con tutta la sua autorevolezza scientifica in quest’approccio: la riabilitazione, nelle nostre strutture come in quelle laiche, attribuisce ormai un grande valore al paziente come persona e punta sempre a creare un processo che conduca al suo migliore coinvolgimento”.

Il canale artistico – spiegano i promotori dell’iniziativa – è un mezzo molto utile in tal senso, per promuovere dei cambiamenti interni all’individuo, così come all’ interno della comunità sociale, promuovendo un’immagine di malattia mentale diversa. In altre parole, l’arte non cura solo il malato, ma anche lo stigma della società che lo circonda.

“Il progetto e l’installazione delle sculture ‘Frattali’ all’interno sella stazione Lamarmora della metropolitana di Brescia – ha dichiarato Roberta Rossi, presidente dell’associazione ‘Il sasso nello stagno’ – permette agli ospiti dell’Irccs di acquisire un modo nuovo di guardare al mondo e alle cose del mondo”

“L’obiettivo – ha aggiunto – è aumentare il funzionamento nell’aree espressiva e cognitiva e porre le basi e le premesse anche per le aree socio-affettive, verso una consapevolezza migliore della realtà e dei propri rapporti con il mondo, prerogativa per una vita più serena”.

Non è la prima volta che l’associazione ‘Il sasso nello stagno’ propone alla cittadinanza i frutti di questo lavoro: mostre e progetti culturali sono iniziati fin dal 2006.

L’associazione collabora anche con l’Accademia LABA, l’Accademia di belle arti di Milano – Brera, Brescia Musei, il Comune di Brescia e l’associazione Gnari de mompia’.

All’interno della Bottega dell’Arte, storico laboratorio artistico dell’IRCCS diretto da Guido Uggeri, è nato il progetto “Arabeschi tassellature” nel cui ambito sono state create le sculture che vengono presentate.

L’obiettivo di quest’attività è duplice. In primis, quello di imparare a costruire e ideare decorazioni geometriche personali di buon godimento estetico, secondo le regole delle trasformazioni geometriche, con rotazioni, riflessioni, traslazioni e simmetrie.

Il progetto nella pratica si sviluppa stimolando la percezione visiva attraverso i pieni e i vuoti, i primi piani e lo sfondo, la luce e l’ombra, incoraggiando la ricerca coerente di metodi di geometria costruttiva attraverso la sua messa in pratica.

“Tassellare”, significa coprire un superficie piana con figure geometriche senza sovrapposizione e senza lasciare spazi vuoti, combinando fra loro le diverse tessere.

Roberta Rossi, ha spiegato che “Si è cercato di portare alla luce e migliorale abilità possedute, aumentando le risonanze positive scaturite dalla bellezza in sé dell’ornamento geometrico, dalla purezza del linguaggio formale e dalle sue proprietà di proporzionalità e di armonia con l’obiettivo finale di progettare e costruire una composizione decorativa tridimensionale”

L’altro scopo, trasversale a tutte le attività svolte nella Bottega dell’Arte dell’Irccs Fatebenefratelli, riguarda la creazione di relazioni profonde di dialogo e di rispetto tra i partecipanti del gruppo, che mossi da un obiettivo condiviso lavorano ad un progetto comune.

Nel realizzare queste installazioni, gli autori sono partiti da un lungo studio dei motivi decorativi e da una complessa progettazione di cui “Frattali” è l’ultimo  passo: due pannelli decorativi dalle dimensioni di 2,00m per 2,50m ognuno, in metallo, da installare all’interno della Metropolitana.

“La valenza di questo progetto – ha precisato la Rossi – va chiaramente ben al di là dell’aspetto artistico. Nel campo della riabilitazione psichiatrica, campo in cui noi lavoriamo e in cui è stata fondata l’associazione ‘Il sasso nello stagno’, promuoviamo il recupero di alcune abilità cognitive e psicologiche necessarie per un funzionamento personale e sociale adeguato”.

In quest’ottica, – ha sostenuto la Rossi-  ‘Arabeschi Tassellature’, oltre ad un’espressione artistica, può essere visto come una forma ‘in vivo’ di riabilitazione psichiatrica nella sua espressione più alta”.

“Il canale artistico, – ha concluso la presidente de ‘Il sasso nello stagno’ – è stato da noi scelto come terreno per promuovere dei cambiamenti, interni all’individuo ma anche all’esterno, contro quell’immagine stereotipata di malattia mentale che troppo spesso ancora oggi si ritrova nei contesti più diversi”.

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ZENIT Staff

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