L'Arcidiocesi di Boston si prepara all'Adorazione Eucaristica Mondiale

Il cardinale Sean O’Malley spiega come si può riscoprire Cristo nel Santissimo Sacramento

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Domenica prossima, le cattedrali e le diocesi di tutto il mondo si uniranno simultaneamente al Santo Padre a Roma, per l’Adorazione Eucaristica Mondiale. Le diocesi mondiali si sincronizzeranno con l’adorazione del Santissimo Sacramento, guidata da papa Francesco in piazza San Pietro, alle 17, ora italiana. Si tratta di un evento senza precedenti nella storia della Chiesa Cattolica.

Durante la conferenza stampa di martedì scorso, per illustrare i dettagli dell’iniziativa, monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, si è compiaciuto per la risposta generale della Chiesa Cattolica in tutto il mondo. “Abbiamo avuto un’adesione massiccia a questa iniziativa che si è estesa oltre le cattedrali e ha coinvolto intere conferenze episcopali, le parrocchie, le congregazioni religiose, specialmente i monasteri di clausura, e le associazioni”, aveva detto Fisichella in quell’occasione.

L’arcidiocesi di Boston, sotto la leadership del cardinale Sean O’Malley, si è preparata per questo storico evento, mobilitando le parrocchie di Boston affinché si uniscano al Santo Padre nell’adorazione del Santissimo Sacramento. ZENIT ha avuto l’opportunità di conversare con il cardinale O’Malley sull’importanza di questo imminente avvenimento dell’Anno della Fede.

In che modo l’Arcidiocesi di Boston sta preparando i suoi fedeli all’evento di domenica prossima?

Cardinale O’Malley: L’Arcidiocesi di Boston parteciperà all’Adorazione Eucaristica Mondiale in vari modi. Dalla Cattedrale della Santa Croce, ho invitato le famiglie di tutta l’Arcidiocesi ad unirsi a me per la messa delle 11.30 del mattino, in occasione della Solennità del Corpus Domini. In modo particolare, saranno presenti alla Messa, le coppie sposate che celebrano i loro 25° o 50° anniversari di matrimonio e che rinnoveranno i loro voti reciproci durante la Messa. A conclusione della celebrazione e della comunione, pregheremo tutti insieme davanti a Cristo Eucaristia sull’altare e uniremo le nostre preghiere a quelle di papa Francesco e dei cattolici di tutto il mondo, rendendo grazie per il dono del Santissimo Sacramento.

Oltre alla celebrazione dell’Eucaristia nella Cattedrale, la mattina della solennità, abbiamo anche invitato i fedeli a partecipare alle Ore Sante che si terranno in tutta l’Arcidiocesi, in particolare al Santuario dell’Eucaristia nel centro della città, il Santuario di San Clemente. Lì, monsignor Arthur Kennedy, vescovo ausiliario di Boston e vicario episcopale per la Nuova Evangelizzazione, guiderà i fedeli in un’Ora Santa in unione con il Santo Padre e per le sue intenzioni.

È la prima volta nella storia della Chiesa che le cattedrali e le diocesi di tutto il mondo saranno unite a Roma durante un’adorazione eucaristica. Perché questo evento è così importante per i cattolici d’oggi?

Cardinale O’Malley: Per i Cattolici d’oggi è importante sapere che essi appartengono alla Chiesa universale, che la Chiesa esiste in tutti i continenti della terra. Siamo di tutte le forme e dimensioni, parliamo lingue diverse e sperimentiamo le differenze culturali, tuttavia, nonostante tutte le nostre diversità, siamo una cosa sola nella nostra fede e nella nostra speranza in Gesù Cristo, l’Agnello di Dio, che rimane tra noi per nutrirci e rinforzarci nella nostra fede. Inoltre, in un’epoca in cui siamo così connessi gli uni gli altri attraverso la tecnologia e i social media, è importante ricordare che la preghiera, ed in particolare l’Eucaristia, è il vero anello di congiunzione non solo con il Signore, ma anche tra gli uomini. Ci aiuta a guardarci l’un l’altro come fratelli e sorelle.

Ci sono molti cattolici che sono andati fuori strada ed anche molti che mettono in dubbio la reale presenza di Gesù nell’Eucaristia. Crede che questo evento dell’Anno della Fede possa aiutare a riportarli sui loro passi e a riscoprire la loro fede?

Cardinale O’Malley: Gli eventi organizzati nell’ambito dell’Anno della Fede devono essere orientati verso la nostra personale riscoperta della persona di Cristo nelle nostre vite, e ad un invito ad una più profonda conversione e fede in Lui. Per coloro la cui fede è debole e tiepida, la pratica dell’Adorazione Eucaristica può aiutare a riaccendere uno stupore eucaristico ed un più profondo apprezzamento per il dono del Signore nel Santissimo Sacramento. Egli è sempre qui per noi, ci attende per darci coraggio e rafforzare la nostra fede.

Eminenza, in che modo l’Adorazione Eucaristica l’ha aiutata nella sua vita?

Cardinale O’Malley: Ho trovato una forza impressionante e un grande aiuto attraverso l’Ora Eucaristica quotidiana. Alla fine della giornata, quando il lavoro è finito, io vado alla cappella della mia residenza e trascorro il mio tempo in adorazione del Signore. Ci sono momenti in cui sono preoccupato delle questioni di governo di una grande Arcidiocesi e talora non è facile tenere gli occhi aperti a causa di una lunga giornata di lavoro! Ma alla fine, so che il Signore è lì con me, Lui non mi abbandona. Vuole aiutarmi a prendere le mie decisioni e darmi forza di proseguire ed essere fedele a Lui e alle necessità della Chiesa. Alla fine, direi che la cosa più importante riguardo al mio tempo dedicato all’Adorazione Eucaristica è che io trascorro del tempo con il Signore e Lui con me. Come ogni buona amicizia o relazione, hai bisogno di trascorrere del tempo con l’altro, di conoscervi a vicenda. Questo è lo scopo dell’Adorazione Eucaristica: trascorrere del tempo con Dio e conoscerLo come un vero amico.

Abbiamo molti lettori in tutto il mondo che seguiranno questo importante evento. Che parola di incoraggiamento vuole dare loro affinché partecipino a questa Adorazione Eucaristica Mondiale e, a loro volta, invitino altri fedeli?

Cardinale O’Malley: Direi solo questo: non abbiate paura di invitare altri ad unirsi a voi. Nella peggiore delle ipotesi, cosa potranno dire? No? Se seguiamo l’esempio del Santo Padre, papa Francesco, e facciamo quello che ci chiede di fare, non avremo paura di “andare alle periferie” ed accogliere la gente alle porte aperte della Chiesa, dove il cuore di Dio ci sta aspettando nel Tabernacolo e sugli Altari dell’Eucaristia.

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Junno Arocho Esteves

Newark, New Jersey, USA Bachelor of Science degree in Diplomacy and International Relations.

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