Ivan Basso

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L’addio di Ivan Basso, campione di vita

Due volte vincitore del Giro d’Italia, il ciclista ha annunciato il ritiro: una carriera tra trionfi, cadute e riscatti

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“Ho percepito che dovevo dare una svolta alla mia vita. Non volevo finire la mia carriera privo di energia. C’è stato un momento particolare della stagione dove ho capito che non potevo più correre in bicicletta. Volevo avere energia per la famiglia e per la mia nuova avventura”.

Con queste parole Ivan Basso, vincitore del Giro d’Italia nel 2006 e nel 2010, ha annunciato il proprio ritiro dal ciclismo agonistico. Per comunicarlo al mondo ha scelto la conferenza stampa di presentazione, presso l’Expo di Milano, dell’edizione 2016 della Corsa rosa. Proprio la gara con cui ha inciso per sempre il suo nome nella storia dello sport.

È una decisione che arriva dopo un’ultima stagione difficile in cui il 38enne varesino ha contribuito, da gregario di lusso, alla vittoria dello spagnolo Alberto Contador al Giro d’Italia ma ha dovuto abbandonare il Tour de France per sottoporsi a un intervento chirurgico di rimozione di un tumore.

Dietro la scelta di Basso c’è sicuramente la preoccupazione per la propria salute, ma anche la consapevolezza dello scorrere inesorabile del tempo e l’intelligenza di capire quando arriva il momento di farsi da parte dopo una carriera di successi costruiti sulle salite italiane e francesi. Un percorso macchiato da due anni di squalifica per il coinvolgimento nello scandalo doping dell’Operaciòn Puerto.

Ivan non risulta mai positivo ad alcun controllo antidoping, ma ammette di aver avuto contatti con il medico spagnolo Eufemiano Fuentes, manovratore di un giro di sostanze dopanti che coinvolgeva numerosi atleti di diverse discipline. Nonostante la piena collaborazione fornita al Coni, la sanzione è inevitabile e arriva nel momento migliore della carriera di Basso quando, dopo il ritiro di Lance Armstrong, è il ciclista più forte al mondo per le grandi corse a tappe. Senza questa “caduta” avrebbe potuto vincere ancora di più.

Che Ivan fosse un predestinato lo si era capito fin dalle categorie giovanili: nel 1998 è campione del mondo under 23. L’anno successivo diventa professionista e si mette subito in evidenza per le sue doti di passista-scalatore, tipologia di corridore adattissima per i grandi giri. Basso si fa conoscere dal mondo sulle ascese alpine e pirenaiche della corsa più prestigiosa: il Tour de France.

Nel 2002 è undicesimo in classifica generale (con tanto di maglia bianca di miglior under 25), nel 2003 arriva settimo e, nel biennio successivo, è l’unico a competere ad armi pari, in salita, con il dominatore Armstrong, ottenendo un terzo e un secondo posto. Nel 2006 decide di tentare la doppietta Giro-Tour: domina la Corsa rosa e si presenta da favorito al via della Grande boucle, ma scoppia lo scandalo del doping e viene squalificato.

Torna alle corse nel 2009, ma è nel 2010 che ritrova la forma migliore, vincendo il suo secondo Giro d’Italia. Memorabile il duello, sulle durissime rampe dello Zoncolan, con l’australiano Cadel Evans, campione del mondo in carica. Quel giorno nemmeno la maglia iridata riuscì a togliere a Ivan il successo di tappa più prestigioso. Negli anni seguenti arrivano altri buoni piazzamenti nelle grandi corse a tappe, ma Basso non ritorna più quello di prima della squalifica.

Con i due Giri in bacheca e i podi al Tour, Ivan è stato uno dei corridori italiani più forti della storia, ma sarà ricordato anche per aver saputo scalare la salita più ripida, riscattandosi moralmente e agonisticamente dai propri errori. Non lascerà il mondo della bicicletta e, qualunque sarà il suo ruolo futuro, la sua esperienza sarà un aiuto prezioso per i più giovani.

Lo scorso novembre, intervistato da Zenit dopo una gara di beneficenza a Roma, aveva definito il ciclismo “gioco, benessere e scuola di vita”. L’augurio di tutti è che continui a essere così.

***

La parabola umana e sportiva di Ivan Basso è raccontata, insieme a quelle di altri 15 campioni dello sport, nel libro Campioni di Vita, edito da Ares e Zenitbooks. Per informazioni o acquisti del volume, cliccare al seguente link: http://ares.mi.it/products-campioni-di-vita-622.html

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Alessandro de Vecchi

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