L'abbraccio di Papa Francesco a Lampedusa

Tra i ricordi più belli del primo viaggio apostolico di Bergoglio: il lancio di una corona di fiori in mare, in ricordo dei numerosi profughi che hanno perso la vita

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Papa Francesco è giunto a Lampedusa. Qualche minuto dopo le 9.00, l’aereo pontificio, partito da Ciampino, è atterrato nell’aeroporto dell’isola, in anticipo rispetto al programma. Ad accogliere il Santo Padre: mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, e il sindaco Giuseppina Nicolini. Arrivato a Cala Pisana, Papa Francesco si è imbarcato su una motovedetta della Guardia Costiera per raggiungere il Porto di Lampedusa, accompagnato a distanza da un corteo di 120 barche dei pescatori.

Un momento già storico di questo primo viaggio apostolico di Bergoglio è stato il lancio della corona di fiori bianche e gialli in mare, in ricordo di quanti hanno perso la vita nelle acque per fuggire da situazioni di sofferenza nei loro paesi. Intanto, per le strade dell’isola spiccano le bandiere gialle e bianche sventolate dai Lampedusani, insieme agli striscioni e i cartelloni che riportavano scritte del tipo: Papa Francesco ti vogliamo bene, Benvenuto Santo Padre, Papa Francesco pellegrino del mare. Sul molo Favarolo, poi, un gruppo di 50 profughi ha intonato canzoni di preghiera dedicate a Maria in onore del Pontefice. Il Papa ha ricambiato salutando personalmente ognuno degli immigrati, come è nel suo stile, stringendo loro la mano e ringraziandoli per l’accoglienza.

Subito dopo è salito a bordo della Campagnola per dirigersi verso il campo sportivo “Arena”, in località Salina, dove ha celebrato la Santa Messa e dove ad attenderlo, tra i canti e lo sventolare delle bandiere, erano presenti circa dodicimila persone. Una volta arrivato, i numerosi fedeli hanno letteralmente circondato l’auto papale per salutare il Successore di Pietro e ottenere una carezza o una benedizione. Il calice, il pastorale e anche l’ambone utilizzati nella Messa nel Campo sportivo sono stati realizzati con i legni delle “navi della speranza” che hanno condotto gli immigrati nell’isola. Le loro carcasse giacciono a fianco della “Arena”, quindi ben visibili al Pontefice. Il colore dei paramenti scelto per la Messa è stato il viola, in segno del carattere penitenziale della funzione.

Al termine della celebrazione, il Santo Padre ha salutato, nella sagrestia, alcuni fedeli e organizzatori della visita. Subito dopo, il Papa ha incontrato 50 extra-comunitari – tra cui diversi musulmani – ospitati nel Centro di prima accoglienza locale. In tarda mattina, ha fatto poi visita privatamente alla parrocchia di San Gerlando. Lì ha salutato alcuni sacerdoti della Curia Arcivescovile e i familiari del Parroco e del vice Parroco di Lampedusa, oltre alla vasta folla presente sul sagrato. “Grazie per la vostra testimonianza – ha detto il Pontefice – il Signore ci faccia andare avanti in questo atteggiamento tanto umano e tanto cristiano!”. Infine, alle 14, l’aereo con a bordo Papa Bergoglio ha fatto ritorno a Roma Ciampino.

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ZENIT Staff

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