Kurtz: “Statunitensi e messicani sono una chiesa sola in America”

Il presidente della Conferenza Episcopale USA commenta l’ultimo viaggio del Papa e ricorda: “Siamo tutti sotto la protezione materna della Vergine di Guadalupe”

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Parole di apprezzamento per il messaggio di Papa Francesco dal Messico sulle migrazioni sono arrivate dai vescovi statunitensi. Il presidente della Conferenza Episcopale USA, monsignor Joseph Edward Kurtz, era presente assieme ai fedeli stipati oltre il confine a ridosso di Ciudad Juarez, dove si è tenuta la messa conclusiva.
Poco dopo la partenza del Santo Padre, monsignor Kurtz ha riconosciuto come il mondo sia “spesso diviso dalla cultura, dalle condizioni economiche, dalla politica e dalle barriere”, tuttavia il Pontefice ha spiegato come “la nostra fede, preghiera e amore per Gesù sono più grandi di ciò che può dividerci”.
Ai fedeli presenti alla celebrazione conclusiva, dall’uno e dall’altro lato del confine, il presule ha chiesto di pregare insieme come “una sola Chiesa”.
Secondo il capo dei vescovi statunitensi, il messaggio di Bergoglio è quello di guardare ai migranti come “compagni nel pellegrinaggio verso Cristo”.
“Abbiamo sentito questa profonda unità – ha aggiunto – e questo senso di solidarietà in modo speciale quando il Papa ha pregato al confine per quanti vi sono morti”.
Ogni chiesa locale, ha proseguito Kurtz, porta una “preziosa eredità culturale” ovvero, per usare le parole di Francesco, “risorse che meritano di essere condivise”.
La visita del Santo Padre in Messico è stata quindi accolta dai vescovi statunitensi come “un’altra opportunità per imparare e condividere questa diversità, mentre allo stesso tempo ci viene ricordato che siamo una sola Chiesa in America”, la cui fede gode della “protezione materna di Nostra Signora di Guadalupe”.
 

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ZENIT Staff

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