Kerala: una Chiesa vitale, che lascia davvero pieni di gioia

Lo ha dichiarato il cardinale Sandri di ritorno da una diocesi dell’India sud-occidentale

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ROMA, venerdì, 20 gennaio 2012 (ZENIT.org) – Una Chiesa “animata da vitalità e spirito apostolico”. Lo ha dichiarato il cardinale Leonardo Sandri, al suo ritorno dal Kerala, nel sudovest dell’India dove, su invito della Chiesa siro-malabarese e siro-malankarese, ha vistato le comunità cristiane.

In un’intervista rilasciata ieri alla Radio Vaticana, il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, si è dichiarato molto commosso dall’incontro che ha avuto con la gente e anche molto colpito dal loro “edificante atteggiamento di devozione per il Successore di Pietro”.

Al microfono di Romilda Ferrauto, il porporato argentino ha definito la Chiesa siro-malabarese una delle “più importanti” tra le Chiese cattoliche orientali (conta infatti intorno ai 5 milioni di fedeli), caratterizzata da “una vitalità, uno spirito di apostolato, di evangelizzazione, che lascia veramente pieni di gioia”.

A differenza di altre regioni dell’immenso Paese asiatico, dove non mancano le notizie di gravi episodi di discriminazione e di persecuzione nei confronti dei cristiani, il cardinale ha detto di aver trovato nel Kerala un clima di “grande cooperazione, convivenza e rispetto mutuo”, tra le varie denominazioni cristiane e le altre grandi religioni.

“Non ci sono questi episodi di violenza, di persecuzione, di inquietudine, che si sono verificati in altre regioni dell’India”, così ha detto Sandri, anche se la Chiesa locale soffre quando vede che non in tutte le parti del Paese vengono rispettate la dignità della persona umana, la libertà religiosa e le differenza religiose.

Per evitare questo, che non è “il cammino né della vita, né della religione, né della Chiesa”, tutti – ha sottolineato il porporato – devono promuovere il rispetto della “libertà religiosa, il potere esercitare la propria fede senza costrizioni, senza violenze da parte di nessuno”.

Per quanto riguarda la presenza della Chiesa in un paese come l’India, il cardinale ha ricordato il suo continuo impegno nel campo dell’istruzione e dell’azione sociale, fra cui l’assistenza ai poveri, ai senza tetto e alle persone malate.

Per le chiese siro-malabarese e siro-malankarese, “non esiste una fede astratta, non esiste una fede che si riduce semplicemente a degli atti religiosi ”, ha dichiarato il porporato. “C’è una fede operante che si trasforma in vita e che si trasforma in aiuto concreto a quelli che hanno più bisogno”, ha poi concluso.

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ZENIT Staff

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