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Kenya. Musulmani proteggono cristiani dalla furia dei terroristi

Su un pullman che viaggiava nel nord del Paese, i viaggiatori musulmani si sono frapposti tra i jihadisti di al Shabaab e i cristiani

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Appena hanno capito cosa stesse per accadere non hanno esitato un attimo. Si sono precipitati davanti ai terroristi urlando loro: “Ammazzateci tutti, musulmani e cristiani, oppure lasciateli andare”. È accaduto a bordo di un autobus nei pressi di El Wak, Kenya settentrionale, a pochi chilometri dal confine con la Somalia. Un drappello di uomini armati, appartenenti all'organizzazione islamista al Shabaab, ha tentato l'ennesima strage nei confronti di cristiani. A evitare il peggio, tuttavia, l'eroico gesto dei musulmani a bordo del veicolo.

Il gesto ha lasciato esterrefatti gli assalitori, i quali sono fuggiti, non prima di sparare alcuni colpi di mitragliatrice con cui hanno ferito due persone e ne hanno ucciso altre due. La confessione di costoro è ancora ignota, nonostante ciò che ha riferito Al Shabaab nel comunicato con cui ha rivendicato l'assalto: “Ci siamo noi dietro l’attacco. Alcuni nemici cristiani sono morti e altri sono rimasti feriti”. Mohamud Saleh, governatore della regione nordorientale di Mandera, ha detto ad al Jazeera: “Gli assalitori hanno cercato di far fermare l’autobus, poi hanno sparato una sventagliata di colpi quando l’autista si è rifiutato di fermarsi”.

Sono ormai diventate una costante le aggressioni di al Shaabab ai danni di cristiani in Kenya. Giusto un anno fa 36 cristiani kenioti, sempre a bordo di un pullman di ritorno per le festività natalizie, erano stati sequestrati dalle milizie somale e uccisi in quanto non sapevano recitare a memoria dei versetti del Corano. Risale invece a otto mesi fa la strage del campus dell'Università di Garissa: 147 i giovani trucidati in quell'occasione con l'accusa, da parte degli islamisti, di essere “infedeli”.

Al Shaabab ha più volte comunicato che gli attentati in Kenya proseguiranno fin quando il governo di Nairobi non avrà ritirato le proprie truppe dalla missione dell’Unione Africana operativa in Somalia contro il gruppo fondamentalista. Intanto però, l'episodio di ieri sul pullman offre indicazioni incoraggianti. “Si tratta di un fatto molto positivo; un segno concreto che i musulmani keniani sono contro la violenza” la riflessione all’Agenzia Fides di mons. Joseph Alessandro, Vescovo di Garissa, nel nord-est del Kenya. “Gli Shabaab ora sanno che non hanno il supporto della comunità musulmana”, ha aggiunto.

 

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ZENIT Staff

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