Jesuit Refugee Service, da 30 anni al fianco dei rifugiati

Un calendario di eventi a Roma per celebrare questa organizzazione umanitaria

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ROMA, lunedì, 8 novembre 2010 (ZENIT.org).- Progetti in 51 Paesi del mondo ogni anno a favore di circa mezzo milione di rifugiati in diversi ambiti tra cui educazione, assistenza sanitaria, tutela dei diritti umani. Sono questi le cifre legate al Jesuit Refugee Service (JRS), l’organismo cattolico attivo nella difesa dei diritti di rifugiati e sfollati, creato il 14 novembre 1980 dall’allora padre generale della Compagnia di Gesù, lo spagnolo Pedro Arrupe. 

Per celebrare questi primi 30 anni di attività tre organizzazioni della Compagnia di Gesù – il JRS, il Centro Astalli e la Fondazione Magis – hanno organizzato a Roma alcune iniziative: il 9 novembre, presso l’Università Gregoriana (ore 16.00), padre Mark Raper, già direttore di Jrs Internazionale, terrà una lectio magistralis sulla risposta dei Gesuiti alla questione dei rifugiati; nella stessa occasione sarà inaugurata una mostra fotografica sul lavoro del JRS nel mondo.

Il 14 novembre, invece, nella chiesa del Gesù si terrà una celebrazione eucaristica, concelebrante il padre generale della Compagnia di Gesù, Adolfo Nicolas, seguita da un concerto dell’orchestra internazionale ‘Sonidos de tierra’, composta da un gruppo di 40 giovani musicisti provenienti da comunità emarginate – alcuni dei quali sfollati -, che suoneranno musica moderna e tradizionale di Africa, Asia, America Latina ed Europa.

“L’accompagnamento è il cuore della nostra azione – , ha spiegato il direttore del JRS Internazionale, padre Peter Balleis – . Il nostro posto è vicino ai rifugiati, in contatto con la loro realtà: nei campi, nelle zone di conflitto e nei centri di detenzione… ai margini della società. La vicinanza ci insegna come servire i rifugiati e tutelarne al meglio i diritti , oltre che promuovere la giustizia e la riconciliazione tra i popoli”.

Il JRS opera in oltre 50 Paesi di tutti i continenti. Il suo staff, di circa 1.400 persone tra laici, gesuiti e altri religiosi, risponde ai bisogni, soprattutto educativi, sanitari e sociali, di 500.000 rifugiati e sfollati interni, metà dei quali sono donne. I servizi vengono assicurati ai rifugiati senza distinzioni di razza, origine etnica o religione.

Nel mondo, il JRS fornisce servizi scolastici di primo, secondo e terzo livello, nonché formazione professionale a circa 280mila migranti tra bambini, giovani e adulti.

[Per ulteriori informazioni: www.jrs.net]

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ZENIT Staff

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