Jean Vanier vincitore del Premio Templeton 2015

Filosofo e scrittore canadese, è fondatore delle organizzazioni dedicate ai disabili “L’Arca” e “Fede e Luce” che contano oggi rispettivamente 135 comunità in 33 paesi e 1600 in 80 paesi

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Il fondatore delle comunità “L’Arca” e “Fede e Luce”, il canadese Jean Vanier, ha vinto oggi il prestigioso Premio Templeton 2015. Vanier – che ha incontrato Papa Francesco il 21 marzo 2014 –  è dottore in filosofia e scrittore, oltre che leader e fondatore delle due importanti organizzazioni internazionalidedicate alle persone con handicap, che contano attualmente 135 comunità in 33 paesi (L’Arca) e 1600 in 80 paesi (Fede e Luce).

Da oltre quattro decenni, Jean Vanier in prima persona, all’interno o all’esterno di queste organizzazioni, è un fervente difensore delle persone povere e ferite della società. Nato nel 1928 da un eminente famiglia canadese – suo padre era un veterano decorato della Prima Guerra Mondiale, avvocato, diplomatico e Governatore Generale del Canada -, Jean riceve un’educazione di alto livello in lingua inglese e francese, prima in Canada e in seguito nel Regno Unito e in Francia, a Parigi.

Da lì, lui e la sua famiglia riescono a fuggire qualche giorno prima dell’occupazione nazista. Durante la maggior parte della Seconda Guerra Mondiale, frequenta un’accademia navale britannica, in previsione di una carriera da ufficiale della Marina.

All’inizio del 1945, Jean Vanier torna a Parig; lo accompagna sua madre che si prende cura dei sopravissuti dei campi di concentramento. Questi uomini scarni, con i visi contorti dalla paura e dalla sofferenza, sono per lui il primo contatto impressionante e profondamente toccante con un’umanità ferita. Un incontro che non dimenticherà mai più.

Poco dopo all’età di 17 anni, mentre infuria ancora la Seconda Guerra Mondiale, si unisce alla Royal Navy e viene in seguito trasferito alla Marina canadese. Nel 1950, sentendo una forte vocazione spirituale a fare “qualcos’altro”, rinuncia alla sua carriera di ufficiale, studia teologia e filosofia e completa un dottorato su Aristotele. Dopo una breve e brillante carriera d’insegnamento all’Università di Toronto, lascia però il mondo accademico nel 1964 per proseguire la sua ricerca interiore e spirituale.

Nello stesso anno fonda “L’Arca” a Trosly, in Francia, con il suo amico Thomas Philippe, dominicano, e con Raphaël Simi e Phillip Seux, due persone con handicap che vivevano all’interno di un’istituzione psichiatrica. Quattro anni dopo, organizza il primo ritiro di «Foi et Partage» al Marylake, a King nell’Ontario, dove si riuniscono laici, religiosi e persone con handicap. Da allora, centinaia di ritiri di Foi et Partage sono stati organizzati per diverse persone nell’America del Nord. 

Nel 1971, con Marie-Hélène Mathieu, fonda “Foi et Lumière” (Fede e Luce), una organizzazione che riunisce ogni mese delle persone con handicap, le loro famiglie e i loro amici. Anima quindi il primo pellegrinaggio a Lourdes, che riunisce 12000 persone, di cui 4000 con un handicap. Da allora, ogni 10 anni, a Lourdes o a Roma viene organizzato un pellegrinaggio di grandi dimensioni. 

Negli anni successivi, Vanier inizia a viaggiare per tutto il mondo per animare i dibattiti, le conferenze e i ritiri, per il sostegno e lo sviluppo delle comunità dell’Arca e di Fede e Luce. Durante questi viaggi e per tutta la sua vita, si dedica con particolare interesse a parlare con i giovani. Nel 1981, lascia la sua responsabilità della prima comunità di Trosly e della Federazione Internazionale dell’Arca, per permettere ad altri di sostituirlo nelle sue funzioni. 

Nel 1983, pronuncia il discorso di apertura dell’Assemblea generale del Consiglio ecumenico della Chiesa, a Vancouver. Mentre nel 1987, su invito di Giovanni Paolo II, partecipa al Sinodo sulla laicità a Roma, e, l’anno dopo, al Comitato centrale del Consiglio ecumenico della Chiesa, a Ginevra.

Lavoratore accanito e infaticabile, Jean moltiplica i progetti editoriali, i cicli di conferenze e gli incontri con i giovani, pur rimanendo sempre nei pressi della sua comunità di Trosly. Viene insignito di numerosi e prestigiosi titoli e premi. Tra questi: Grand Officier de l’Ordre national du Québec; Légion d’Honneur in Francia; Prix du Sénat polonais; Beacon Humanitarian Prize, Royaume-Uni; Humanitarian Award, University of Notre Dame.

Giovanni Paolo II stesso gli conferisce il Premio internazionale Papa Paolo VI nel 1997. Riceve poi l’International Peace Prize, della Community of Christ Church, il Premio Gadium et Spes, dei Cavalieri di Colombo, il Blessed are the Peacemakers Award 2006, della Catholic Theological Union, a Chicago, e il Globe & Mail, Nation Builder Award 2008, in Canada.

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ZENIT Staff

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