J. Thierry, presto il primo Beato milanese venuto dall'Africa

Il cardinale Scola: “Un evangelizzatore venuto da terre di missione”. Il futuro santo ha già una pagina Facebook

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«La figura di Jean Thierry è un motivo di consolazione e di gioia che ci spinge a prendere in mano noi stessi, a porci la stessa domanda che per lui fu bruciante: per chi viviamo? Ci troviamo davanti ad un uomo che ha saputo vivere di dedizione al Signore, ai fratelli. Dopo essere stati noi a portare il vangelo in tante zone del mondo, accogliamo con gioia l’arrivo di evangelizzatori e testimoni che giungono da queste terre, come ė stato Jean Thierry, perché risorga la nostra fede, per imparare di nuovo ad amare chi ci sta vicino, ad assistere chi è nel bisogno».

Lo ha detto questo pomeriggio, martedì 9 settembre, nella parrocchia di Santa Teresa di Gesù Bambino a Legnano, l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, a conclusione della cerimonia di chiusura del Processo diocesano Super Virtutibus per fra Jean Thierry Ebogo, che a Legnano morì otto anni fa.

Il processo Super Virtutibus è una tappa fondamentale del processo che porta prima alla beatificazione e poi alla dichiarazione ufficiale di santità. Molti gli amici che lo ricordano, presenti oggi alla cerimonia. Sono loro ad aver intrapreso un’iniziativa singolare: hanno creato – primo caso per una persona incamminata agli onori degli altari – una pagina Facebook a lui dedicata.

Nato il 4 febbraio 1982 a Bamenda (Cameroun), fin da giovanissimo Jean Thierry manifestò il desiderio di diventare sacerdote: a 13 anni entrò nel Seminario minore di Guider. Nel 2003 entrò come postulante nel Carmelo teresiano a Nkoabang e l’anno dopo fu ammesso al Noviziato. Ma qualche settimana più tardi scoprì di essere affetto da un tumore osseo: subì così l’amputazione della gamba destra, offrendo la sua sofferenza alla nascita di nuove vocazioni.

Nel 2005 padre Gabriele Mattavelli, Provinciale dei Carmelitani Scalzi in Cameroun, portò in Italia con sé Jean Thierry, perché iniziasse a Concesa (MI) il suo noviziato e potesse essere assistito adeguatamente dal punto di vista sanitario. Ma le cure a cui fu sottoposto non diedero i risultati sperati.

Col consenso del Padre Generale dell’Ordine, l’8 dicembre 2005, Jean Thierry emise la sua professione solenne nel Carmelo teresiano. Meno di un mese dopo, il 5 gennaio 2006, fra Jean Thierry di Gesù Bambino e della Passione morì all’ospedale di Legnano (MI). I suoi funerali celebrati prima nella Parrocchia S. Teresa di Legnano e poi in Cameroun, a Yaoundé, dove la sua salma venne trasportata, videro la partecipazione di un’immensa folla di amici. La sua tomba, nel cimitero dello studentato carmelitano di Nkolbisson – Yaoundè (Cameroun), è meta di continui pellegrinaggi ed è sempre coperta di fiori e lumi.

Il 16 luglio 2013 l’Arcidiocesi di Milano, sollecitata dalla Provincia Lombarda dei Carmelitani Scalzi, ha aperto il processo canonico in vista della beatificazione. Dopo la chiusura ufficiale avvenuta oggi, la documentazione sarà trasmessa a Roma in attesa dell’esame della Congregazione dei Santi.  

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ZENIT Staff

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