Italian Writes 2013

La John Cabot University premia i giovani liceali italiani in una gara di scrittura in lingua inglese

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Roma, 19 Giugno 2013. Sul terrazzo della prestigiosa John Cabot University di via della Lungara, delle giovani ragazze si preparano a leggere le loro esilaranti storie. Aeroplanini di Carta, Androidi, bambini e molti altri sono i protagonisti dei lavori delle finaliste del concorso Italian Writes bandito dalla stessa università.

Le regole? Dare libero sfogo alla propria fantasia e originalità, saper comporre degli strong & fresh works, come afferma il presidente Franco Pavoncello, e soprattutto condire il tutto con un ottimo inglese. Non è stato facile scegliere i finalisti.

Nonostante fosse soltanto il secondo anno di tale iniziativa, il flusso delle partecipazioni è stato notevole. Come afferma Gina Spinelli, amministratrice accademica, ci sono state ben 120 entrate da numerosi licei di tutta Italia. Se ora Gaia, Vittoria, Valeria e Gilda si trovano in questa spettacolare terrazza a ridosso del Gianicolo è sicuramente grazie al loro talento. Un talento che verrà premiato il giorno successivo dalla scrittrice Jhumpa Lahiri.

Franco Pavoncello ancora una volta si complimenta con i giovani scrittori e con tutti coloro che hanno reso tutto ciò possibile. “Complimenti ai genitori di questi ragazzi”, dice nelle vesti di padre, ribadendo quanto il loro appoggio sia necessario. Quello della scrittura, aggiunge, è un lavoro difficile. Scrivere vuol dire trovare la propria voce anche se spesso non è facile.

“La cosa bella di imparare un’altra lingua è imparare a scrivere in quella lingua”, conclude infine soffermandosi su quanto tutto ciò sia importante non tanto per una futura e promettente carriera, ma per lo sviluppo delle proprie passioni.

“Scrivere in un’altra lingua è come scrivere senza bussola – continua Jhumpa Lahiri – la vostra è un’impresa eccezionale”. Il compito dei ragazzi è stato difficile. Quando scrivi in un’altra lingua non puoi dare per scontata nessuna frase. Devi stare attento e allo stesso tempo ti devi buttare. La scrittrice insiste su questi punti prima di nominare i vincitori.

Il primo posto della categoria NO fiction va a Vittoria Borghesi del Liceo Dante Alighieri (Roma), a seguire Laura Giani del S. Apollinare (Roma) e Roberta Cardone del Liceo Enrico de Nicola (Napoli). Per quanto riguarda la categoria Fiction vince Gilda Carlotta Isernia del Liceo Virgilio (Roma) a seguire Alessia Auricchio del Liceo Gaetani (Napoli) e Valeria De Lucia del Liceo Manara (Roma). “Sono proprio fiera di voi” conclude la Lahiri, fiera di queste ragazze che, come lei, nello scrivere in una nuova lingua, “hanno scoperto un’altra voce”.

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Emilia Richiello

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