Father holding his newborn child

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Italia. Nuovo calo demografico nei primi sei mesi del 2016

Al 30 giugno scorso si è registrata una diminuzione di nascite del 6%

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Prosegue il calo delle nascite in Italia. Dopo aver registrato un ulteriore record al ribasso nei primi tre mesi del 2016, l’Istat rileva che anche nei tre mesi successivi la situazione è peggiorata ancora.
Il calo che si è registrato fino al 30 giugno scorso è del 6%, ossia sono nati 14.600 bambini in meno alla stessa data del 2015. In numeri assoluti significa che i nuovi nati sono stati 221.500 contro i 236.100 dell’anno prima.
Da luglio a dicembre 2016, se si manterrà la tendenza degli ultimi anni, si assisterà a un ulteriore calo. Infatti nel 2015, ad esempio, il calo rispetto al 2014 dopo i primi sei mesi era di circa il 2% e alla fine dell’anno è arrivato a 3, così da portare il dato assoluto a 485mila nati, per la prima volta nella storia d’Italia sotto il mezzo milione.
A fronte dell’inverno demografico, si assiste anche un incremento della mortalità. Sono 49mila i decessi in più rispetto al 2014 (+8,2%). Nel 2016 sembra però esserci una forte diminuzione di morti rispetto all’anno precedente, di 24.600 persone, cioè il 7%. Secondo i demografi, il picco di mortalità nel 2015 sarebbe da attribuire al freddo, all’influenza e poi al gran caldo che hanno insidiato le persone più fragili, specie gli anziani.
Il “saldo naturale”, cioè la differenza tra nati e morti, nel 2015 ha toccato il record negativo di 162mila persone.

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ZENIT Staff

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