Isis: decapitato l'alpinista francese Hervè Pierre Gourdel

Quinta barbara esecuzione in un mese da parte dei terroristi del Califfato. L’uomo rapito mentre faceva trekking in Algeria e ucciso dopo 48 ore. Hollande: “Troveremo gli assassini”

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L’orrore si ripete: dopo le decapitazioni di James FoleySteven Sotloff e John Cantlie, la stessa sorte è toccata Hervè Pierre Gourdel, francese, 55 anni. Questa volta però non si trattava di un giornalista, un volontario o un soldato, bensì di un alpinista rapito mentre faceva trekking sui monti di Cabilia, in Algeria.

A rapire Gourdel è stato, lunedì scorso, il gruppo Jund al Khilafah (i soldati del Califfato) legato all’Is, che hanno poi diffuso il video della orrida esecuzione con il titolo «Messaggio di sangue al governo francese». Nel filmato, postato sul sito di intelligence The Site, si vede l’alpinista in ginocchio, vestito normalmente e non con la tuta arancione come le precedenti vititme; dietro di lui quattro uomini col volto coperto armati di kalashnikov.

L’uomo dice alcune parole alla telecamera; ad un certo punto la sua voce ha un sussulto di esitazione, allora uno dei miliziani gli avvicina il fucile alla testa. Dopo gli aguzzini lo interrompono e parlano in arabo, accusando la Francia di non aver ascoltato la loro richiesta di fermare i raid aerei in Iraq, quelli della missione condotta dalla coalizione anti-Isis. Gourdel poi si gira di lato e gli viene barbaramente tagliata la gola. Dopo il macabro rito, una voce grida: «Allah Akbar». 

Un altro video, diffuso alcuni giorni fa, aveva annunciato l’esecuzione dell’uomo, che, secondo gli esperti, è stato individuato dai sequestratori “tramite la sua pagina Facebook” in cui segnava i suoi spostamenti. I jihadisti avevano fatto sapere nella registrazione che avrebbero ucciso l’escursionista “entro 24 ore” se Parigi non avesse fermato i bombardamenti contro le postazioni dell’Is in Iraq. Il presidente Francois Hollande aveva risposto che non si sarebbe piegato al “ricatto” dei terroristi e che la Francia avrebbe continuato i raid.

Ieri, poi,  a margine dell’Assemblea dell’Onu di New York, il Capo di Stato ha tuonato contro questo assassinio “vile e crudele”, assicurando che “l’Algeria mobiliterà tutte le forze per trovare i terroristi che hanno decapitato ieri l’ostaggio”.

“La lotta contro i gruppi jihadisti non si fermerà”, ha rimarcato Hollande in sede Onu. Una promessa ribadita anche dal presidente statunitense Barack Obama, il quale ha sottolineato che non è in atto una guerra all’islam, ma ai terroristi. Intanto, mentre Olanda e Belgio hanno già messo a disposizione aerei da combattimento, nel parlamento britannico si discuterà domani un eventuale appoggio del Regno Unito al governo iracheno contro lo Stato Islamico.

Sulla vicenda di Gourdel è intervenuto anche l’arcivescovo di Algeri, mons. Ghaleb Bader, il quale ai microfoni della Radio Vaticana ha confermato che “tutti gli algerini sono sotto shock per questa vicenda, soprattutto perché dagli anni ’90, gli anni bui, non ci sono più stati fatti del genere. Tornare a questo clima, a questa barbarie, ha scioccato tutti”. 

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ZENIT Staff

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