Kurdish Peshmerga platoon

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Iraq. I curdi conquistano una città strategica

Si tratta di Sinjar, importante snodo di collegamento per il Califfato. In Siria, intanto, potrebbe essere stato ucciso il “boia dell’Isis”

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In Iraq i peshmerga curdi conquistano posizioni a vantaggio dell’Isis. La città strategica di Sinjar, nel nord del Paese, è stata strappata al controllo dei terroristi islamici dai combattenti curdi sostenuti dagli attacchi della coalizione guidata dagli Stati Uniti. La notizia è stata data dal presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno, Massoud Barzani, il quale ha detto che la conquista “avrà un grande impatto sulla liberazione di Mosul”, seconda città dell’Iraq e bastione dell’Is.

Secondo quanto riferito in un comunicato dal Consiglio di sicurezza del Governo della regione autonoma del Kurdistan, le operazioni hanno coinvolto circa 7.500 peshmerga curdi. La città di Sinjar costituisce uno snodo cruciale per i rifornimenti, in quanto è la via principale di collegamento tra Mosul in Iraq e Raqqa in Siria, le due principali roccaforti dello Stato islamico. Riprendere Sinjar significa interrompere le linee di rifornimento dell’Isis, una tappa fondamentale per la riconquista di Mosul.

I miliziani del Califfato avevano conquistato Sinjar nei mesi scorsi, costringendo alla fuga migliaia di abitanti, in particolare di etnia yazida, i quali erano fuggiti verso le montagne che sovrastano la città, dove erano rimasti sinora intrappolati con pochissimo cibo e acqua, martellati da un calore torrido per tutta l’estate. Anche il presidente statunitense Barack Obama ha commentato la notizia

Resta un mistero, intanto, la sorte di Jihadi John, nato in Kuwait e vissuto in Gran Bretagna, dipinto dai giornali come il “boia dell’Isis” per esser stato protagonista di video propagandistici in cui degli ostaggi vengono uccisi. Funzionari citati dal Washington Post e dalla Cnn, affermano che un drone americano avrebbe colpito un’auto sulla quale viaggiavano il miliziano più ricercato al mondo e altri membri dello Stato Islamico che si fanno chiamare i “Beatles”, per via della loro origine inglese.

I militari americani contattati dalla Bbc dichiarano che c’è un “elevato grado di certezza” che Jihadi John sia stato effettivamente ucciso, tuttavia l’Isis smentisce la notizia e afferma invece che l’uomo sia ancora vivo. Testimoni oculari a Raqqa hanno riferito a Sky di aver visto portare il jihadista in ospedale. IIn ogni caso, l’ospedale pubblico è stato chiuso, segno che un importante militante è stato colpito. Dal canto suo, l’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) conferma l’uccisione di un britannico, ma senza chiarire l’identità.

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ZENIT Staff

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