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Iraq. Esercito iracheno entra in città: battaglia finale contro l'Isis

I jihadisti oppongono resistenza e tentano di fuggire dalla linea del fronte. Secondo l’Onu, circa 50mila persone intrappolate in città

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È guerra a Falluja, roccaforte dello Stato Islamico in Iraq, dove le forze irachene sono entrate da tre direzioni per dare il via alla battaglia finale volta a strappare all’Isis il controllo della città. Sul terreno – rivelano fonti locali – sono schierate forze anti-terrorismo (Cts), agenti della polizia di Anbar e soldati dell’esercito iracheno, appoggiati da artiglieria e carri armati e sotto copertura aerea da parte della coalizione internazionale.
I jihadisti stanno opponendo resistenza e tentano di ostacolare l’avanzata dei governativi con mine, autobomba, razzi e obici. Il comandante a capo dell’operazione, Abdelwahab al-Saadi, spiega che le forze di sicurezza hanno scoperto decine di tunnel scavati dai miliziani per fuggire dalla linea del fronte; numerosi terroristi sono stati bloccati dai soldati mentre tentavano di fuggire dalla città su barche posizionate lungo il fiume Eufrate.
Si teme per la sicurezza dei civili: secondo alcune stime dell’Onu, sono ancora in città circa 50mila persone e solo poche centinaia di famiglie sono riuscite a fuggire prima dall’attacco. La paura è che i jihadisti possano usarli come scudi umani.
Falluja è stata la prima città dell’Iraq a cadere nelle mani dello Stato Islamico nel gennaio 2014, sei mesi prima della dichiarazione del Califfato sul territorio conquistato in Iraq e in Siria. Insieme a Mosul, era il centro abitato più importante ancora sotto il controllo dei miliziani, nonostante i recenti successi militari ottenuti dalle forze armate irachene. Quest’ultime avevano lanciato un’offensiva lo scorso 23 maggio, concentrata più che altro nei villaggi intorno a Falluja con uno schieramento di oltre 20mila uomini.

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ZENIT Staff

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