Iran: in sciopero della fame la ragazza arrestata per aver visto una partita di pallavolo

Ghoncheh Ghavami, 25 anni, condannata ad un anno di prigione per “propaganda contro il regime”, denuncia di essere vittima di detenzione illegale e di subire continue violenze

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Ha deciso di non mangiare più Ghoncheh Ghavami, la 25enne anglo-iraniana condannata a un anno di carcere per aver tentato di assistere alla partita di pallavolo Iran-Italia, tenutasi a Teheran il 20 giugno.

La ragazza – che un tribunale ha giudicato colpevole di aver “fatto propaganda contro il regime” – afferma tramite il suo avvocato di essere “vittima di una detenzione illegale” oltre che di continue “percosse e violenze”. Pertanto, ha deciso di iniziare uno sciopero della fame. 

La ragazza, insieme adaltri 12 manifestanti, di cui la maggior parte donne, aveva tentato di entrare allo stadio, nel giugno scorso, per assistere alla World League del 2014, durante la quale l’Iran avrebbe giocato contro Italia, Brasile e Polonia. Ma dal 1979, anno della fondazione della Repubblica Islamica, alle donne iraniane è proibito entrare negli stadi. Perciò la polizia ha respinto alcuni manifestanti a manganellate, altri sono stati invece arrestati. Tra questi anche Ghoncheh che, portata in caserma, viene buttata a terra e schiaffeggiata.

La donna dopo qualche ora viene rilasciata, ma la polizia le trattiene alcuni oggetti personali. Tornando alcuni giorni dopo per ritirarli, la 25enne viene rinchiusa in una cella della prigione iraniana di Evin. Seguono il processo e la condanna a un anno di detenzione. 

La vicenda ha destato enorme scalpore nel paese e non solo. Sono tanti quelli che ora si battono per la liberazione della ragazza: in prima linea c’èil fratello maggiore Imam che ha lanciato una petizione su Change.org e una pagina su Facebook, Free Ghoncheh. Anche Amnesty International ha aperto un’azione urgente nei confronti delle autorità iraniane.

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ZENIT Staff

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