Daily meditation on the Gospel

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Io ho scelto voi — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Venerdì 19 maggio 2017, della V Settimana di Pasqua, Feria (bianco)

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Lettura
Il Vangelo di Giovanni insiste sull’essenzialità dell’amore vicendevole e sull’amicizia tra Gesù i discepoli, che richiede di imitarlo nel dono totale della vita. Introduce, inoltre, il tema della chiamata: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi». La vita cristiana è innanzitutto risposta alla chiamata del Signore. Il racconto degli Atti testimonia che la Chiesa continua nella storia a scegliere persone, come “Giuda e Sila costituite perché vadano e portino frutto e il loro frutto rimanga”.
Meditazione
La vitalità della Chiesa si regge sulla disponibilità dei fedeli ad accogliere il progetto e la chiamata del Signore. Il Vescovo Francesco di Sales, successore degli apostoli, ha provocato tante persone a confrontarsi con la vocazione. In una sua esortazione del 6 giugno 1617, in occasione di una vestizione religiosa, afferma il senso di responsabilità con cui un pastore esercita il dovere di chiamare a nome di Dio. «Non abbiamo l’abitudine di ingannare le ragazze che si presentano per essere accolte in religione. Infatti diciamo loro che, entrando, muoiono e non dovranno più vivere per quello che hanno vissuto nel mondo». Se Paolo e Barnaba avevano fisicamente rischiato la vita, la spiritualità di Francesco di Sales evidenzia un altro rischio della vita, non meno doloroso: «Voi dovrete morire alla vostra volontà, alla vostra voluttà, alla vostra vanità». Le motivazioni di queste morti sono stringenti. Gesù stesso ha rinunciato alla sua volontà: «Ho rinunciato alla mia gloria non certo per mia scelta, ma il solo motivo per cui ho fatto tutto questo, è stato per sottomettermi alla volontà del Padre mio, che così voleva». Al motivo forte dell’esempio di Gesù, Francesco aggiunge un’osservazione di carattere antropologico: «Nessuna virtù è autentica senza la morte della propria volontà». La stessa accoglienza di un abito religioso chiede di «morire a una vita civile: Non avrete più un buon nome da difendere. Si parlerà di voi solo come di persone morte; anche per questo verrete vestite del sacco nero che ve lo dovrà ricordare». Naturalmente, non dimentica il desiderio di Gesù di portare alla gioia piena, non solo nella speranza di partecipare alla sorte del Gesù glorioso, ma per vivere fin d’ora la piena identità con lui, come Paolo, che con gioia dice: «non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20).
Preghiera
Grazie, Signore, che nel tuo amore ci hai scelti e chiamati a seguirti. E grazie anche perché la Chiesa continua a chiamare uomini e donne per annunciare il tuo Regno. Ti preghiamo perché molti giovani siano disponibili alla tua chiamata, nella certezza che, se anche chiedi tutto, tu sai donare la pienezza della gioia: «Quella gioia che il mondo irride, ma che rapir non può».
Agire
Oggi posso impreziosire ogni mia azione, cercando di rendere presente Gesù in me stesso e negli ambienti che frequento. Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.
Meditazione del giorno a cura di Mons. Francesco Guido Ravinale, Vescovo di Asti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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