Stained glass window in the Parish Hall of Saint Ouen

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Invasione dello scandalo e legge morale oggettiva

Ciascuno di noi dovrebbe fermarsi un attimo e rivedere la sua folle corsa che sta rovinando il capolavoro compiuto da Dio, con la creazione dell’uomo fatto a sua immagine e somiglianza

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La nostra società attuale è pervasa in ogni suo angolo da una ricerca spasmodica del sacro, fino a diventare, in alcuni casi, elemento invadente, preponderante, travolgente. Le cronache giornaliere ci presentano mille azioni dell’uomo, in cui spicca il gusto dell’Infinito; di un Supremo a cui affiliare il proprio gruppo segreto; di un Dio fai da te, garante di ogni verità soggettiva, capace di giustificare e benedire persino gli orrori più atroci. A tutto ciò va aggiunta la pratica della superstizione che può essere definita, senza esagerare, vera cancrena dei cuori e dello spirito. Dietro le sue quinte si consumano le debolezze più acute dell’essere umano che non permettono, alla sua straordinaria forza vitale, di librarsi fino ai confini del suo mistero. Si diventa così uomini piccoli e prigionieri delle proprie paure. Il sacro artefatto e la superstizione modernizzata concorrono all’eclissi del vero Dio, perché artefici dell’oscuramento totale della legge morale. Un terreno fertile per il proliferare degli scandali e di qualsiasi forma di svilimento dei principi universali dell’Umanità. Senza una legge morale oggettiva, diventata ormai una favola da narrare ad un uomo che non esiste più, riesce veramente difficile parlare di scandalo! Chiare in tal senso le parole del mio maestro spirituale: “Essendosi eclissata la legge morale oggettiva, che riguarda tutta la natura dell’uomo, nella sua anima, nel suo spirito, nel suo corpo, per ogni relazione sia ecclesiale, sia religiosa, sia politica, che economica e finanziaria, parlare oggi di scandalo che senso ha? Che forse vi è qualcuno che si scandalizza di qualcosa? Anche i più orrendi misfatti ci fanno sensibili solo per un attimo”.

Mons. Costantino Di Bruno ci ricorda in una sua lettera settimanale che a tutto questo si aggiunge il fatto che certi scandali si creino spesso ad arte per il disprezzo, l’azzeramento dell’altro sia in campo religioso che civile, politico, militare e altro. Sono frecce avvelenate che lasciano il segno alcune volte per una vita, anche se finiscono di essere scoccate il giorno dopo, per dare subito spazio nelle cronache ad altro scandalo. Nascono di riflesso nuovi attori, ben piazzati in prima fila a mostrare la loro indignazione. La cosa più inquietante è che ognuno si scandalizza con facilità degli altri, mentre nessuno si accerta di se stesso, da essere immune da ogni scandalo di parola, pensiero, opera, omissione. L’artefice dello scandalo è l’espressione tangibile di una vera mancanza di regole morali nel suo comportamento. È triste oggi constatare che chiunque possa inventarsi un qualsiasi episodio per mettere alla berlina il suo avversario o la persona verso cui nutra sentimenti di gelosia ed invidia. La falsa testimonianza è diventata strumento da utilizzare con agio, affondando la dignità delle persone interessate.Tutto è lecito per far fuori un proprio antagonista. Basta dare un’occhiata al mare di cause che giacciono in tribunale. Il potere delle Corti di giustizia spesso si è trasformato nel grande creatore dell’uomo. È qui che si detta la morale umana che, in alcune occasioni, tende a modificare con sentenze disumane i diritti naturali dell’individuo e del Creato nel suo insieme. Luoghi che già si sostituiscono ai parlamenti nazionali per tracciare le nuove rotte dell’umanità, prive di quell’insegnamento evangelico che può da solo salvare l’uomo, liberandolo dalle illusioni legalizzate dei nostri giorni.

Come è poi possibile, vista la presenza di un alto numero di credenti nelle sedi legislative, dimenticare la parola di Gesù, quasi fosse frutto di un racconto dominicale per lavare le coscienze? Ci sono purtroppo leggi che stravolgono la Parola della vita. Chiunque si renda artefice della loro approvazione dovrebbe vergognarsi per aver permesso di legalizzare degli obbrobri storici, rallentando la redenzione del mondo. Chiaro il messaggio di Gesù a Giovanni apostolo che lo interrogava: “Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile…”. Ma ogni cosa “scritta” è sempre da confrontare con la vita degli altri, mai con la propria, specie se dall’alto del  ruolo occupato sia possibile intervenire per cambiare il corso della storia di una comunità. Vorrei ricordare a me stesso che ciascuno è responsabile per l’eternità di ogni firma, ogni voto, ogni legge, ogni collaborazione, ogni sentenza, ogni decisione, ogni parola, ogni calunnia, ogni trasformazione dell’uomo, della natura, della sua moralità. Cristo Gesù per dare nuova dignità all’uomo, dignità ancora più grande di quella ricevuta nell’atto della sua creazione, è morto sulla croce. Ogni singolo individuo dovrebbe fermarsi un attimo e rivedere la sua folle corsa che sta rovinando il capolavoro compiuto da Dio, con la creazione dell’uomo fatto a sua immagine e somiglianza. Si rispettino le leggi morali oggettive e si ritorni alla pratica di una saggezza che, in passato, era perfino messa in campo in caso di guerra, per evitare danni irreparabili alle comunità e ai relativi territori. I rapporti umani si sono deteriorati e lo scandalo ha invaso la nostra vita, rigenerando la calunnia, la falsa testimonianza, l’ingiuria, il ricatto, l’allontanamento, la radiazione. Si continua a costruire un mondo senza l’uomo.

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email: egidio.chiarella@libero.it. Per ulteriori informazioni: www.egidiochiarella.it. Per ordinare l’ultimo libro di Egidio Chiarella si può cliccare qui.

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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