Invalidi colpiti due volte: dai furbi e dalla caccia ai furbi

Secondo il Rapporto sull’invalidità civile di Cittadinanzattiva i falsi invalidi sono lo 0,04%. Sono i casi di truffa costruiti dai media a minare l’intero sistema di welfare

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La sacrosanta lotta ai falsi invalidi è questione di giustizia e di sana amministrazione della cosa pubblica, oggi più che mai importante. Ma la giustizia non può trasformarsi in ingiustizia verso coloro che invalidi lo sono davvero ed il risparmio non può diventare uno spreco. Leggendo il Rapporto sull’invalidità civile di Cittadinanzattiva si ha l’impressione che, invece, le cose vadano esattamente al contrario.

I falsi invalidi sarebbero veramente pochi: in base ai dati della Guardia di Finanza sarebbero appena lo 0,04% del totale (almeno quelli scoperti nel 2012).  Ma i titoli dei giornali e i servizi televisivi sui media spesso costruiscono, sui pochi ma comunque gravissimi e inaccettabili casi di truffa, una narrazione di “un mondo di furbi”, mettendo così in discussione l’intero sistema di welfare, sempre più traballante.

Inoltre, sempre secondo il Rapporto di Cittadinanzaattiva, i costi delle procedure di accertamento provocherebbero all’Inps una maggiore spesa di 24 milioni di euro che si sommano ai 34 milioni spesi per medici convenzionati. Un totale di 58 mln di euro di fatto “bruciati” alla caccia ai falsi invalidi.Ma la cosa più grave è che i primi danneggiati dai “pochi” falsi invalidi sono i molti disabili “veri”.

Il cittadino che prova a far domanda per l’invalidità si scontra con un “percorso labirintico e ostile”, con la burocrazia, con la scarsa informatizzazione del sistema, attendendo in media un anno per ottenere i benefici economici connessi contro i 120 giorni stabiliti dalla legge. Secondo la Corte dei Conti, si attendono in media, dalla presentazione della domanda alla chiusura dell’iter, 278 giorni per accertare l’invalidità, 325 per la cecità civile, 344 per la sordità. 

«A pagare per il dovere della pubblica amministrazione di combattere abusi e sprechi non possono essere i cittadini a cui la Costituzione garantisce il diritto al riconoscimento dell’invalidità civile» commenta Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari. «Vanno bene controlli e verifiche, purché, di pari passo, si adegui anche l’iter amministrativo, tagliando tempi morti ed eliminando orpelli inaccettabili».

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ZENIT Staff

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