hands in prayer

Robert Cheaib - theologhia.com CC BY NC

Intimità del dialogo

“Pillola quotidiana” di padre Andrea Panont

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Nella più grande piazza del paese, il giorno della sagra, che corrisponde alla festa del patrono, mi sono goduto, dopo la Messa solenne, uno scambio di saluti e notizie tra paesani che, residenti all’estero, avevano l’annuale opportunità di rivedersi.
Ero nel crocchio di persone che sostavano per salutare la vecchia maestra. Mario, mio compagno di terza elementare, si concedeva animatamente ai ricordi e suscitava una sonora ilarità.
In quel trambusto, una signora esclamava senza guardare in faccia nessuno: “Vengo subito! Vengo subito!”
Dopo pochi secondi ripeteva le stesse parole lasciandoci incuriositi e chiedendoci: “Ma con chi sta parlando?!”. Da un’altra parte della piazza le arrivava una vocina che lei sola avvertiva. Il suo bimbo di tre anni la chiamava, mentre con i fratellini lamentava qualche torto subito.
Che meraviglia, l’udito del cuore! una vocina lontana che,in quel frastuono, nessuno percepiva, tranne che la mamma; la voce della mamma che, a quella distanza, unica arrivava al piccolo. Come se in piazza non ci fossero che loro due.
Che distanza tra cielo e terra! Mi domando:” Quale trambusto chiassoso deve attraversare la voce di Dio per arrivare a me e a te!? come osare rivolgersi al cielo, immersi nel caos degli uomini!?”
Per fortuna, per somma grazia, a Dio arriva la voce del tuo cuore, dove Lui ti abita e la Sua voce risponde nell’intimità che gli offri ogni volta che lo preghi. E questo dialogo avviene come se nel cosmo non ci foste che voi due.
Ciao, da padre Andrea.

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Andrea Panont

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