Notre Dame Center of Jerusalem

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Innovazione tecnologica e sviluppo: se ne parla a Gerusalemme

Al Notre Dame Center, un convegno internazionale cui partecipa anche l’Università Europea di Roma

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È in corso oggi, lunedì 22 giugno 2105, a Gerusalemme, un convegno sul tema Trasformazioni sociali e culturali, risorse naturali e biotecnologie, organizzato dal Centro Ricerche di Psicologia Politica e Geopolitica dell’Università Europea di Roma (CRIPPEG), insieme al Pontificio Istituto Notre Dame di Gerusalemme e all’Università Ebraica di Gerusalemme.

Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terrasanta, ha aperto i lavori sottolineando come la ricerca promossa e discussa nel convegno sia pienamente autonoma. “L’autonomia della ricerca scientifica – ha sottolineato Padre Pizzaballa – ci conduce a risultati oggettivi e costruttivi, per questo non la temiamo ma anzi la incoraggiamo”.

Il prof. Sergio della Pergola, che è intervenuto sul tema Contesto demografico e culturale di modernizzazione in Israele, ha spiegato come fin dalla sua indipendenza, lo Stato di Israele è stato caratterizzato da una straordinaria crescita demografica, un moltiplicatore di circa dieci volte la sua popolazione iniziale. Ciò è in gran parte avvenuto attraverso un’immigrazione intensa e piuttosto eterogenea di ebrei da un gran numero di paesi di tutto il mondo, a sua volta caratterizzata da una vasta gamma di sviluppo e di modernizzazione.

Il professor  Paolo Sorbi e Maria Medici, membri del CRIPPEG, hanno chiarito gli aspetti che uniscono la ricerca israeliana con quella italiana, dichiarando che il nostro paese ha la necessità di applicare l’invenzione israeliana della tecnica del drop to drop per migliore sensibilmente la coltivazione di vaste aree del Sud Italia. Il professor Sorbi ha toccato anche il delicato tema della finanza araba che non “va vista come una minaccia ma una risorsa per investire insieme nella ricerca per i beni comuni”.

Nella prima parte del dibattito emerge il dato che la ricerca scientifica  per diffondere i beni comuni come  l’acqua e l’energia non può che seguire il nuovo messaggio dell’enciclica pontificia Laudato si’, che indica come unica soluzione, anche per risolvere i conflitti internazional,i la socializzazione di questi fondamentali beni creati per il bene e al servizio dell’uomo.

In conclusione della mattinata di lavori, la dott.ssa Medici ha affermato come: “il principio della condivisione, alla luce delle tragedie che soprattutto il Sud del mondo sta vivendo, appare non più procastinabile”.

Tra i relatori partecipanti alla prima parte del dibattito, sul tema Contesti sociali e culturali e Politiche e aspetti ambientali, figurano anche:

  • Prof. Asher Cohen, Rettore dell’Università ebraica di Gerusalemme, che ha pronunciato il saluto iniziale.
  • Amit Toubi, del Dipartimento di Geografia dell’Università Ebraica di Gerusalemme, che ha parlato di Cambiamenti climatici e siccità: conflitti, cooperazione e adattamento.
  • Prof. Fabiana Di Porto, docente all’Università del Salento e all’Università degli Studi di Roma, che ha affrontato il tema: Le recenti tendenze negli studi giuridici nel quadro delle politiche energetiche.
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ZENIT Staff

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