"Infine, il Cuore Immacolato di Maria trionferà!"

Il Fondatore dei Francescani dell’Immacolata spiega l’amore per la Madonna

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di padre Stefano M. Manelli F.I.

ROMA, lunedì, 13 agosto 2012 (ZENIT.org) – Per imitare la Madonna bisogna amarla. È ben difficile imitare una persona che non si ama.

Al contrario, più si ama, più si desidera imitare e somigliare alla persona amata. Se amiamo molto la Madonna, la imiteremo molto; se poco, la imiteremo poco.

Un Santo di questi tempi, fratel Carlo De Foucauld, diceva giustamente che «l’imitazione è la misura dell’amore», e si può ugualmente dire che l’amore è madre dell’imitazione.

Per imitare la Madonna, quindi, è necessario amarla. Ma come amarla? E quanto amarla? Se ci fosse possibile, dovremmo subito dire: amarla come Gesù e quanto Gesù. Ma ciò non è possibile, perché l’amore di Gesù è l’amore di un uomo-Dio, mentre noi siamo soltanto povere creature.

Perciò san Massimiliano può giustamente gridarci con il suo cuore ardente: «Non temete di amare troppo l’Immacolata perché non arriverete mai ad amarla come l’ha amata Gesù».

Nell’amore alla Madonna, quindi, non è possibile eccedere; anzi saremo sempre al di sotto della misura, per quanto riuscissimo ad amarla tutti follemente come san Massimiliano Maria Kolbe, che era chiamato, appunto, il Folle dell’Immacolata!

In questo quinto mistero glorioso, infatti, noi possiamo contemplare l’eccelso atto di amore di Gesù che incorona sua Madre Regina del Paradiso, Regina universale. Gesù ha amato talmente la Madonna, che l’ha fatta Immacolata, l’ha resa sua Madre, l’ha conservata sempre Vergine intatta, l’ha associata a sé come Corredentrice, l’ha costituita Mediatrice di tutta la grazia, l’ha portata in Paradiso con l’anima e con il corpo, l’ha incoronata Regina del cielo e della terra.

Chi potrà mai misurare tutto questo amore? Nessuno. Solo Dio. E che cosa potremo fare noi, invece, per la Madonna? Tanto, ma tanto poco! In tutti i sensi. E la cosa più triste è che molti non vogliono fare per la Madonna neppure questo «tanto poco»; molti hanno ridotto pressoché a niente ogni espressione d’amore alla Madonna; molti hanno eliminato il Rosario dalla loro vita; molti hanno messo fuori chiesa e fuori casa, ogni immagine della Madonna; molti arrivano a raffigurare o rappresentare la Madonna in figure indecenti; molti osano persino disonorare e oltraggiare la Madonna nei suoi misteri ineffabili; e quanti, infine, sono facili alle bestemmie contro la Vergine Santa?

Gesù incorona la Madonna Regina del cielo e della terra, e gli uomini invece la degradano a donna come le altre, per di più bestemmiandola. Quanta incoscienza! È questa la triste realtà che lacera il Cuore della Madonna.

Fu chiesto un giorno a Lucia di Fatima perché i primi sabati dovevano essere cinque. Ella si rivolse a Gesù che le spiegò così: «Sono di cinque specie le offese contro il Cuore Immacolato di Maria:

1. Le bestemmie contro l’Immacolata Concezione. 2. Le bestemmie contro la sua Verginità. 3. Le bestemmie contro la Maternità divina e il rifiuto di accettarla quale Madre degli uomini. 4. L’azione di coloro che cercano di infondere nel cuore dell’infanzia l’indifferenza, il disprezzo e anche l’odio contro questa Madre Immacolata. 5. Le profanazioni delle sue sacre immagini».

Noi dobbiamo reagire, dobbiamo opporci all’oltraggio, all’insulto, alla bestemmia. Un giorno san Massimiliano M. Kolbe, per strada, udì un uomo bestemmiare la Madonna. Subito si avvicinò a lui e lo riprese con le parole e con le lacrime.

Quello si scusò e promise di non farlo più. È doveroso riprendere chi bestemmia la Madonna, perché bestemmia la nostra Mamma. È doveroso pregare per i bestemmiatori in riparazione delle bestemmie.

Così facevano i Santi, così facevano i tre pastorelli di Fatima, così fanno i veri cristiani che amano la Madonna. Soprattutto, però, è doveroso lodare e glorificare la Madonna. Con le nostre lodi, noi togliamo le spine che circondano e trafiggono il Cuore dell’Immacolata, e lo circondiamo di rose.

Il 10 dicembre del 1925 suor Lucia di Fatima ebbe un’apparizione, in cui vide la Madonna con il Cuore circondato di spine. C’era anche Gesù Bambino che disse a suor Lucia indicando il Cuore della Madonna: «Abbi compassione del Cuore della tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini le infliggono continuamente; non vi è chi faccia atti di riparazione per strappargliele».

Ecco che cosa ci chiede Gesù per la Madre sua e nostra: offrire atti di riparazione. Le nostre preghiere e lodi, i nostri sacrifici, i nostri Rosari, la pratica dei primi sabati, il culto delle immagini e, soprattutto, la nostra consacrazione a Lei con l’esercizio delle virtù

mariane: tutto dobbiamo fare per la gloria della celeste Madre, chiedendo anche noi a Gesù di darci un po’ del suo stesso amore divino per glorificare la Madonna come a Lui piace, affrettando così il tempo sospirato della grande profezia di Fatima: «Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà!».

Virtù da praticare: Devozione alla Madonna.

* Per ogni approfondimento: Padre Stefano Maria Manelli, “O Rosario benedetto di Maria!” (Casa Mariana Editrice)

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ZENIT Staff

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