Infermiera cristiana discriminata perché indossava la croce

Farà causa al Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito

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di Nieves San Martín

LONDRA, martedì, 29 settembre2009 (ZENIT.org).- Un’infermiera cristiana del Regno Unito colpita da un’azione disciplinare perché portava una catenina con una croce ha accettato l’offerta di reinserimento temporaneo, ma, consigliata dai suoi avvocati, farà causa per discriminazione.

Shirley Chaplin, di 54 anni, ha accettato martedì l’offerta “sotto coazione”, secondo l’Associazione per la Stampa del Regno Unito. Il suo avvocato ha detto che intraprenderà un’azione presso il Tribunale del Lavoro per discriminazione, visto che la signora Chaplin pensa di essere stata discriminata a causa della sua fede, come ha riportato il Christian Post.

In precedenza, i responsabili dell’Ospedale Royal Devon and Exeter avevano detto alla signora Chaplin che non poteva portare al collo il ciondolo d’argento a forma di croce delle dimensioni di 2,5 centimetri perché violava la politica sulla divisa ed era un rischio per i pazienti, ha ricordato il quotidiano Telegraph.

Le è stato detto che o accettava il reinserimento in un ruolo non da infermiera o sarebbe stata licenziata. Il Servizio Sanitario Nazionale ha insistito sul fatto che il ciondolo potrebbe mettere in pericolo la donna o un paziente se vi rimanesse attaccato.

La signora Chaplin ha detto che porta la croce da quando ha iniziato a lavorare all’ospedale trent’anni fa e accusa di essere attaccata per il suo credo cristiano.

Ad ogni modo, l’ospedale accetta altri simboli di fede, come nel caso delle infermiere musulmane che indossano lo chador, informa il Daily Express.

Il quotidiano ha detto che la signora Chaplin, che ha due figli e viene da Kem, vicino Exeter, andrà in pensione tra otto mesi.

“Porto una croce da anni e ora, alla fine della mia carriera, mi dicono di toglierla”, ha dichiarato.

“Non posso spiegare quanto sia importante la croce per me. E’ il modo in cui io esprimo la mia fede. Sentirmi dire che la dovevo togliere mi ha sconvolta. La mia fede cristiana è ciò che mi spinge a prendermi cura degli altri”, ha rivelato al Daily Express.

“Sento di essere intimidita e accusata per la mia fede. Sono rimasta colpita quando l’Esecutivo per la Salute e la Sicurezza mi ha detto che non c’è alcun caso riportato di danni provocati da un ciondolo”.

La signora Chaplin è stata sostenuta dal Centro Cristiano Legale (CLC), un gruppo di pressione che lotta per la libertà religiosa.

Andrea Minichiello Williams, avvocato e direttore, ha detto: “Oggi un’infermiera che ha servito fedelmente il pubblico di Exeter con le sue abilità professionali è stata costretta ad abbandonare l’infermeria e ad assumere un ruolo amministrativo, il tutto perché non le viene permesso di portare una croce, l’immagine del cristianesimo riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo”.

“Alla signora Chaplin non è stata lasciata altra scelta che accettare, ma oggi ci ha dato l’incarico di avviare un’azione presso il Tribunale del Lavoro per discriminazione contro i suoi datori di lavoro”, ha aggiunto come riportato dall’Associazione per la Stampa del Regno Unito.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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