"Infangare il corpo ecclesiale dei presbiteri", una "clamorosa ingiustizia"

Messaggio del Cardinale Hummes per preparare la conclusione dell’Anno Sacerdotale

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 15 aprile 2010 (ZENIT.org).- Chi si dedica a “infangare il corpo ecclesiale dei presbiteri” commette una “clamorosa ingiustizia” nei confronti della gran parte dei circa 400.000 sacerdoti cattolici, ha dichiarato il prefetto della Congregazione per il Clero, il Cardinale brasiliano Cláudio Hummes.

“I delitti di alcuni non possono assolutamente essere usati per infangare l’intero corpo ecclesiale dei presbiteri. Chi lo fa, commette una clamorosa ingiustizia”, indica infatti nel suo messaggio, datato 12 aprile, per preparare la conclusione dell’Anno Sacerdotale, che avrà luogo dal 9 all’11 giugno a Roma.

“La Chiesa, in quest’Anno Sacerdotale, cerca di dire ciò alla società umana. Qualsiasi persona di buon senso e di buona volontà lo capisce”.

Il porporato esorta quindi i sacerdoti cattolici di tutto il mondo a mobilitarsi e a recarsi a Roma per chiudere l’Anno con Benedetto XVI.

Nel testo, si riferisce anche agli attacchi contro il Papa per lo scandalo della pedofilia.

“Le accuse contro di lui sono evidentemente ingiuste e è stato dimostrato che nessuno ha fatto tanto quanto Benedetto XVI per condannare e per combattere correttamente tali crimini”, afferma.

“Allora, la presenza massiva dei presbiteri in piazza con Lui sarà un segno forte del nostro deciso rifiuto degli attacchi ingiusti di cui è vittima. Allora, venite anche per appoggiare pubblicamente il Santo Padre”.

“Trattasi di offrire al nostro amato Papa Benedetto XVI la nostra solidarietà, il nostro appoggio, la nostra fiducia e la nostra comunione incondizionata, dinanzi agli attacchi frequenti che gli sono rivolti, nel momento attuale, nell’ambito delle sue decisioni riguardo ai chierici incorsi nei delitti di abusi sessuali su minorenni”, precisa il porporato.

A suo avviso, le celebrazioni di chiusura dell’Anno Sacerdotale forniranno ai sacerdoti anche l’opportunità di essere confermati nella loro missione.

“Non rifiutate l’invito pressante e cordiale del Santo Padre – esorta -. Venite e Dio vi benedirà”.

“Il Papa vorrà confermare i presbiteri della Chiesa. La loro presenza numerosa in Piazza San Pietro costituirà anche una forma propositiva e responsabile dei presbiteri a presentarsi pronti e non intimiditi per il servizio all’umanità loro affidato da Gesù Cristo”.

“La loro visibilità in piazza, dinanzi al mondo odierno, sarà una proclamazione del loro invio al mondo non per condannare il mondo, ma per salvarlo. In tale contesto, anche il grande numero avrà un significato speciale”.

Il Cardinale indica infine che “la conclusione dell’Anno Sacerdotale non costituirà propriamente una conclusione, ma un nuovo inizio”.

“Noi, il popolo di Dio e i pastori, vogliamo ringraziare il Signore per questo periodo privilegiato di preghiera e di riflessione sul sacerdozio”, sottolinea.

“Al contempo, ci proponiamo di essere sempre attenti a ciò che lo Spirito Santo vuol dirci”.

“Intanto, torneremo all’esercizio della nostra missione nella Chiesa e nel mondo con gioia rinnovata e con la convinzione che Dio, il Signore della storia, resta con noi, sia nelle crisi sia nei nuovi tempi”, conclude.

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ZENIT Staff

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