Indulgenza plenaria per l'Anno della vita consacrata

Lo stabilisce un decreto firmato dalla Penitenzieria Apostolica

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In occasione dell’Anno della vita consacrata, che si aprirà domenica 30 novembre, sarà possibile conseguire il dono dell’indulgenza plenaria a determinate condizioni. Lo stabilisce un decreto firmato dal cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere Maggiore di Santa Romana Chiesa, e da monsignor Krzysztof Nykiel, reggente della Penitenzieria Apostolica.

Nel decreto si specifica che l’indulgenza viene elargita “per il rinnovamento degli Istituti religiosi, sempre con la massima fedeltà verso il carisma del fondatore e, per offrire ai fedeli di tutto il mondo una felice occasione di corroborare la Fede, la Speranza e la Carità, in comunione con la Santa Romana Chiesa”.

L’indulgenza plenaria si potrà lucrare alle consuete condizioni – confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre – “a tutti i singoli membri degli istituti di vita consacrata e agli altri fedeli veramente pentiti e mossi da spirito di carità”, per tutto il tempo di svolgimento dell’Anno della vita consacrata (30 novembre 2014 – 2 febbraio 2016).

Sarà possibile lucrare l’indulgenza plenaria a Roma, con la partecipazione a “incontri internazionali e celebrazioni determinate nell’apposito calendario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica”.

Altra possibilità sarà rappresentata dalle “chiese particolari, ogni volta che, nei giorni diocesani dedicati alla vita consacrata e nelle celebrazioni diocesane indette per l’Anno della vita consacrata”, i fedeli “piamente visiteranno la cattedrale o un altro luogo sacro designato col consenso dell’Ordinario del luogo, o una chiesa conventuale o l’oratorio di un Monastero di clausura e ivi reciteranno pubblicamente la Liturgia delle Ore o per un congruo lasso di tempo si applicheranno in pie considerazioni, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di fede in qualsiasi forma legittimamente approvata e pie invocazioni alla Beatissima Vergine Maria”.

I membri degli Istituti di vita consacrata che, “per malattia o altra grave causa” siano impossibilitati a visitare quei luoghi sacri, potranno ugualmente conseguire l’Indulgenza plenaria se, “col completo distacco da qualsiasi peccato e con l’intenzione di poter adempiere quanto prima le tre consuete condizioni, compiano la visita spirituale con desiderio profondo ed offrano le malattie e i fastidi della propria vita a Dio misericordioso”.

La Penitenzieria prega infine assiduamente che “i canonici penitenzieri, i capitolari, i sacerdoti degli Istituti di vita consacrata e tutti gli altri provvisti delle opportune facoltà per ascoltare le confessioni, si offrano con animo disponibile e generoso alla celebrazione del sacramento della Penitenza e amministrino spesso la Santa Comunione agli infermi”.

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ZENIT Staff

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