India: i nazionalisti indù perdono le elezioni a Dehli

Sconfitto alle amministrative il Baratiya Janata Party del presidente Modi. Soddisfazione della Chiesa locale: “Un nuovo inizio”

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Perde consensi Baratiya Janata Party (Bjp), il partito nazionalista indù cui appartiene il presidente indiano Narendra Modi. Alle elezioni amministrative del territorio speciale di Dehli, tenutesi il 7 febbraio, sarebbe stato sconfitto dall’Aam Aadmi Party (Partito dell’Uomo Comune), il quale ha ottenuto 63 dei 70 seggi nell’assemblea legislativa.Il suo leader, Arvind Kejriwal, sarà il nuovo Primo ministro del territorio di Delhi.

Soddisfazione da parte della Chiesa locale. A proposito di Kejriwal, mons. Anil Couto, Arcivescovo di Dehli, afferma: “E’ una persona che conosco e apprezzo, uomo credibile e impegnato per la trasparenza e il bene comune”. Il presule commenta ancora all’agenzia Fides: “Si può ben dire che è un nuovo inizio. Una certa ideologia è stata sconfitta e speriamo che da oggi l’ondata di violenza contro le chiese che ha attraversato la città possa cessare”. La Chiesa indiana – ha aggiunto mons. Couto – nutre “buone speranze che il nuovo governo possa far rispettare i valori sanciti della Costituzione indiana e si impegni per l’armonia sociale e religiosa, ma anche per lo sviluppo dei più poveri degli emarginati”.

P. Savarimuthu Sankar, portavoce dell’arcidiocesi, aggiunge a Fides: “Siamo certi che il nuovo governo cittadino agirà secondo lo stato di diritto e che lavorerà per la giustizia e l’armonia tra le diverse comunità. La sua vittoria è un risultato inatteso. Siamo convinti che la violenza registratasi a Delhi abbia avuto un impatto sul voto: questo risultato prova che la campagna di odio non paga e che chi usa la religione per scopi politici è perdente. La gente di Delhi ha saputo valutare ed è stata lungimirante. Credo che questo voto sia un messaggio anche per il governo centrale dell’India”.

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ZENIT Staff

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