Inaugurato l'anno accademico al Camillianum

l’Istituto promuove la pastorale della salute e la formazione degli operatori sanitari

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di Eugenio Fizzotti

ROMA, lunedì, 12 dicembre 2011 (ZENIT.org) – Sono 29 gli studenti provenienti dall’Europa, 36 dall’Africa, 3 dall’America Centro-Sud e 8 dall’Asia iscritti al Camillianum, l’Istituto Internazionale di Teologia Pastorale Sanitaria che prepara docenti di teologia ed esperti nella promozione della pastorale della salute e nella formazione degli operatori sanitari, sensibilizzando la cultura al valore e al rispetto della vita umana: di tutti e per tutta la vita.

Assieme ai loro 28 docenti hanno partecipato lunedì 12 dicembre all’inaugurazione ufficiale dell’anno accademico. Dopo la celebrazione eucaristica presieduta da P. Renato Salvatore, moderatore generale dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi, ha tenuto la prolusione accademica il preside, prof. Massimo Petrini, il quale si è soffermato a presentare in modo particolare le iniziative che l’Istituto intende realizzare per rispondere alle nuove sfide, tra le quali emerge con urgenza e sistematicità l’adeguamento alle norme e agli obblighi amministrativi e didattici previsti dal processo di Bologna, che comporta la valutazione qualitativa e organizzativa dei vari settori e soprattutto dei docenti e delle modalità concrete di insegnamento e di apprendimento.

Il prof. Petrini ha fatto un originale richiamo  a Sua Eminenza il Card. Fiorenzo Angelini che, nominato nel 1985 dal beato Giovanni Paolo II Presidente della Pontificia Commissione per la Pastorale degli Operatori Sanitari, l’11 ottobre 1987, intervenendo all’inaugurazione dell’Istituto, ebbe a dire: «Mi sia consentito dire, pur mettendomi all’ultimo posto, che se oggi c’è persona che prova un grande e motivato sentimento di gioia, di gratitudine al Signore ed a quanti si sono adoperati per l’attuazione di questo Istituto Internazionale di Teologia Pastorale Sanitaria, questa persona sono io, che da trent’anni ho atteso e ho contribuito a preparare questo lusinghiero traguardo. Questo Istituto è, ancora una volta, un’iniziativa precorritrice che muove da Roma e che Roma lascerà come patrimonio e gioiello alla Chiesa universale».

Facendo riferimento all’internazionalità dell’Istituto e al suo servizio alla Chiesa mondiale, il prof. Petrini ha comunicato che si sta «studiando la possibilità con l’Ufficio della Pastorale Sanitaria della Conferenza Episcopale Italiana di dare vita ad alcune iniziative tra le quali un corso a distanza e uno su piattaforma e-learning, destinati specificamente a operatori socio-sanitari locali, necessari attori di quel processo di umanizzazione del mondo sanitario da più parti e da più anni invocato. Dovere dell’università è quello di cercare di fare cultura a tutti i livelli, oggi, anche con modalità a distanza».

Dopo aver manifestato un cordiale apprezzamento per la collaborazione offerta da don Andrea Manto, Direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della sanità della Conferenza Episcopale Italiana, il prof. Petrini ha presentato come ulteriore iniziativa nei primi mesi del prossimo anno «uno Stage dedicato alla pastorale nelle situazioni d’emergenza, che ha lo scopo di considerare le possibili modalità di un intervento di aiuto, nell’ambito della Pastorale della Salute, nelle complesse situazioni assistenziali che si vengono a determinare quando un evento distruttivo – di origine naturale o umana – colpisce una popolazione provocando situazioni di vulnerabilità fisica, psicologica, spirituale. Ecco perché lo Stage avrà uno svolgimento teorico-pratico potendosi giovare delle esperienze sul campo della Task Force dell’Ordine dei Ministri degli Infermi – Camilliani – e di altre associazioni e Organizzazioni umanitarie».

Notevole interesse ha riscosso anche la notizia che nel mese di dicembre è iniziata la terza edizione del Master di secondo livello in collaborazione con l’Università LUMSA, che ha l’obiettivo di «preparare, sul piano teoretico e metodologico, ad affrontare questioni bioetiche, bio-giuridiche e bio-politiche emergenti a causa del progresso scientifico e tecnologico in ambito biomedico». Ciò vuol dire che la specificità del Master, al quale sono iscritti 12 studenti, è quella di «affrontare le questioni bioetiche nell’orizzonte dei diritti umani, nel contesto multiculturale, con particolare attenzione all’equità nella distribuzione delle risorse nel quadro della cooperazione internazionale».

Terminata la prolusione del prof. Petrini, avrebbe dovuto tenere la lectio magistralis sulla nascita della pastorale sanitaria il Card. Fiorenzo Angelini, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute; purtroppo le precarie condizioni fisiche non hanno consentito al porporato di essere presente per cui è stato anticipato un apprezzato intervento del Padre Arnaldo Pangrazzi, che nel corso delle sue lezioni offre concrete indicazioni per la progettazione pastorale della pastorale sanitaria, soffermandosi sui ruoli, i requisiti e le metodologie dell’operatore pastorale e sulle strutture della pastorale della salute per favorire l’individuazione delle risposte alle sfide dei tempi e dei luoghi. Avvalendosi delle testimonianze di sei suoi studenti provenienti dal Congo, dalla Nigeria, dall’Ucraina, dall’India, dal Bangladesh e dalla Thailandia, P. Pangrazzi ha consentito ai partecipanti all’inaugurazione dell’anno accademico di conoscere e approfondire le diverse modalità con le quali nei singoli contesti culturali si relazionano le esperienze di lutti con specifiche e talvolta inimmaginabili e provocatorie ritualità.

E da tutto l’insieme degli interventi, che hanno suscitato anche un’ampia conversazione per giungere a chiarire e meglio comprendere le testimonianze riferite, è emerso ancora una volta che il Camillianum propone un’antropologia in cui gli aspetti esistenziali sono illuminati da una metafisica vitale, colta nelle pieghe concrete della persona umana e attraverso i corsi di teologia, filosofia, bioetica e scienze umane, come pure grazie al tirocinio pratico che gli studenti devono effettuare, permette di cogliere come ogni essere umano sia risultato e fonte di cura e di speranza e come la dinamica della salute sia lo stesso ritmo della vita che alimenta la ricchezza della relazionalità e l’apertura al Volto del Trascendente in un orizzonte di solidarietà e di profonda comunione.

Proprio tale prospettiva qualitativa è stata ribadita dal P. Augusto Chendi, sotto-segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, il quale ha richiamato in forma esplicita che a livello internazionale tutti i Vescovi incaricati della pastorale della salute nel corso di una riunione svoltasi recentemente hanno espresso giudizi positivi sul Camillianum in ambito generale e si sono impegnati a inviare da ogni diocesi almeno un sacerdote per effettuare un corretto e coerente cammino di formazione in vista di un impegno sistematico per rendere più umano, e conseguentemente accettabile, il volto dignitoso della sofferenza.

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ZENIT Staff

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