In viaggio con Dante: visioni in anteprima dalla "Montagna Infinita"

Le terzine del Purgatorio recitate sullo sfondo di alcuni luoghi suggestivi d’Italia

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Dopo il successo della Maratona Infernale, mercoledì 11 dicembre, in anteprima mondiale a palazzo Firenze, a Roma, è stata presentata la Montagna Infinita.

Si tratta di una serie di cortometraggi sul Purgatorio di Dante, uno per ogni canto, che nascono all’interno del progetto In viaggio con Dante: i brevi filmati sono girati nei luoghi più insoliti e segreti, famosi o dimenticati d’Italia, dal monumento di Castel del Monte ai Sassi di Matera, ai resti degli antichi nuraghi sardi, agli itinerari della transumanza, ai luoghi di antichi culti come il Gianicolo di Roma, per giungere infine al grande Sacrario di Redipuglia e alla visione delle Alpi bolzanesi.

Le terzine dantesche, con quali le immagini si combinano in suggestivi echi, sono recitate dalla voce di Lamberto Lambertini, accompagnato dalle melodie originali di Salvio Riccardi, mentre il montaggio fotografico e la consulenza artistica sono di Carlo Sgambato e Valentina Spata.

Il progetto In viaggio con Dante, promosso dalla Società dante Alighieri, ha riscosso un successo enorme all’estero: l’Italia che viene raccontata con le parole del poeta fiorentino, è l’Italia di oggi.

“Nella vita di ognuno di noi c’è un momento in cui si incontra la Divina Commedia, e quello è il momento del completamento della propria identità”, racconta Paolo Peluffo, vicepresidente della Società Dante Alighieri, che prosegue: “la lettura della Commedia così come dovrebbe naturalmente sgorgare, ossia senza leggere le note, è un grandissimo viaggio all’interno della storia e delle aspirazioni dell’uomo di tutti i tempi. Il film si svolge in due azioni: la prima è la lettura ininterrotta delle terzine, la secondo è il viaggio in un’Italia vista da un occhio che restituisce un’autenticità che non è mai realismo, ma qualcosa di costruttivo, una ricerca dell’uomo”.

La visione è lo spirito che si addice perfettamente alla cantica del  Purgatorio, il luogo in cui le anime attendono di vedere Dio, l’unico regno ancora calato nella dimensione del tempo, provvisorio e sospeso tra i due poli dell’eternità, il Paradiso e l’Inferno; non a caso è l’unica cantica in cui Dante sogna e vive il presente, il prima e il dopo.

“Ci siamo sentiti come Dante – spiega Lamberto Lambertini -. Dante nell’Inferno osserva, tocca, guarda, sente il puzzo… Nel Purgatorio invece il poeta usa più spesso la parola ‘visione’, ‘mi apparve’, ‘così sparì’… Questo ci ha portato a leggere la cantica in modo diverso dall’Inferno: lì ci siamo serviti del movimento concitato, qui il ritmo è dettato dal passo, è il cinema che cammina; nell’Inferno comparivano degli attori, qui abbiamo dato spazio a delle semplici comparse quasi casuali, sfuggenti. La sfida non banale era quella di trasformare l’immagine in visione, per questo, attraverso qualche trucco dell’obiettivo, dovremmo sentirci in un mondo incantato, non in un mondo reale”.

Durante la serata, in alternanza con l’anteprima di tre canti del Purgatorio dantesco, sono intervenuti Paolo Peluffo, vicepresidente della Società Dante Alighieri, l’ambasciatore Bruno Bottai, l’ambasciatore Ludovico Ortona, Amministratore Unico di Arcus, il dantista Emilio Pasquini, l’ambasciatrice Cristina Ravaglia, Direttore Generale per gli italiani all’estero, Lamberto Lambertini, regista del lungometraggio e Alessandro Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri.

Il viaggio con Dante, iniziato nel 2010, dovrà ancora proseguire verso la sospirata meta dell’ultimo regno… Come? Ancora non si sa, ma vi è nell’aria una sorpresa: dopo il recente esperimento di Boccaccio in Cento tweet, anche l’ascesa verso il Paradiso sarà un’opera aperta ai suggerimenti e alle proposte di tutti coloro che vorranno contribuire con le proprie idee attraverso i social network.

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Maria Gabriella Filippi

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