Foto: © ZENIT - SC

In Vaticano, la "Fattoria sotto il cielo" per la festa di Sant’Antonio Abate

Decima edizione della manifestazione organizzata da Coldiretti e Associazione degli Allevatori Italiani. Messa in San Pietro con il card. Comastri: “Allevatori e agricoltori la parte più bella d’Italia”

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Mucche, capre, cavalli, asini, tacchini: gli animali di tutta Italia sono oggi in piazza San Pietro per la decima edizione della “Fattoria sotto il cielo”, allestita davanti al colonnato del Bernini dall’Associazione degli Allevatori Italiani (Aia) e dalla Coldiretti in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, patrono degli Allevatori.
La giornata prevede una serie di iniziative che vanno dalla Santa Messa officiata all’interno della Basilica di San Pietro dal card. Angelo Comastri, e come tradizione si è conclusa con la benedizione in piazza Pio XII di uomini ed animali. A completare il programma, in questa edizione 2017, la sfilata di cavalli e cavalieri lungo via della Conciliazione, con la presenza di rappresentanze di Corpi a cavallo di Forze Armate e di Polizia (previste anche le unità cinofile) e dei centinaia di gruppi di allevatori invitati.
Questi ultimi sono stati definiti “la parte più bella dell’Italia” dal cardinale Comastri durante la Messa in Basilica. Nella sua omelia, riporta la Radio Vaticana, l’arciprete di San Pietro ha sottolineato che l’agricoltura, gli allevamenti sono il cuore di tanti territori della provincia italiana, simbolo di tradizione e innovazione allo stesso tempo. Eppure sono un patrimonio che va scomparendo.
“Voi allevatori – e anche gli agricoltori – avete ancora il senso famiglia: custoditelo!”, ha incoraggiato il cardinale. “Date tempo alle vostre famiglie, date tempo ai vostri figli, pregate nelle vostre case come facevate un tempo perché la preghiera riempiva di gioia e di pace la casa. Voi siete custodi di queste belle tradizioni, non perdetele. Il progresso non sta nell’abbandonare queste belle tradizioni, ma nel recuperarle … Guardate, non lo dico per accarezzarvi: siete la parte più bella, forse anche più onesta della nostra Italia”.
 

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ZENIT Staff

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