In scena, a Roma, "La bottega dell'Orefice" con la regia di Claudia Koll

Domani, alle 20, la prima teatrale nel Centro GP2. Presente un brano scritto da suor Cristina Scuccia

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In occasione del ciclo di eventi e festeggiamenti organizzato dalle Acli di Roma per la canonizzazione di Giovanni Paolo II, andrà in scena la prima teatrale dell’opera “La bottega dell’orefice”,scritta dall’allora vescovo di Cracovia, Karol Wojtyla, ispirata ai temi quanto mai attuali dell’amore, del rapporto di coppia, del sacramento del matrimonio.

Il 4 giugno a Roma l’importante testo si trasforma in una nuova pièce teatrale per mano di Claudia Koll, direttrice artistica dell’Accademia di spettacolo Star Rose Academy dedicata alla formazione artistica dei giovani talenti ed ispirata – sin dal suo nascere – alla Lettera agli Artisti scritta nel 1999 da Giovanni Paolo II.

E i giovani artisti dell’accademia ne saranno gli interpreti. Presente anche un brano di Cristina Scuccia, ex allieva della Star Rose Academy e ora in gara al programma The Voice.

La bottega dell’orefice – Meditazioni sul sacramento del matrimonio che di tanto in tanto si trasformano in dramma” è una pièce che possiede una struttura particolare e un carattere non convenzionale – afferma Claudia Koll -. Non è una cosiddetta rappresentazione religiosa, ma un dramma umano. Anche se le conclusioni di queste meditazioni concordano con le indicazioni della Sacra Scrittura”.

Che l’attrice e regista romana da tempo nutrisse il desiderio di portare in scena l’opera ne è prova anche il fatto che una delle canzoni inserite nella rappresentazione “Andrea ha scelto me”-  fu scritta appositamente nel 2009 dall’allieva di Claudia Koll Cristina Scuccia, oggi Suor Cristina, quando ancora la sua voce d’angelo non era nota in Italia e nel mondo.

Ma l’attrazione verso questo testo e la sintonia profonda con esso forse è rintracciabile nel fatto che “La bottega dell’Orefice” si colloca all’interno di quel “Teatro della parola” nato nel 1944 in Polonia da un pensiero drammaturgico clandestino “nuovo”, “diverso”, che riconosceva la centralità della ‘Parola Viva’ e che attribuiva  un significato nuovo anche alla figura dell’attore che ha il compito di trasmettere, attraverso essa, un messaggio di Verità e Bellezza. “Credo nel Tuo Teatro e vorrei assolutamente crearlo con Te, esso non piegherebbe l’uomo ma lo innalzerebbe e lo infiammerebbe” (così Wojtyla in una lettera all’amico drammaturgo M. Kotlarczyk).

L’evento del 4 giugno avrà luogo presso il Centro GP2 in Vicolo del Grottino 3 (Basilica di San Carlo al Corso) in collaborazione con la Pastorale Giovanile del Vicariato di Roma. E il 30 agosto “La bottega dell’orefice” verrà rappresentata presso ilSantuario della Madonna delle lacrime aSiracusa in occasione dei solenni festeggiamenti per l’anniversario della lacrimazione, segno eloquente dell’amore della Madre di Dio, per gli uomini Suoi figli e per il ventennale della dedicazione del Santuario ad opera dello stesso S. Giovanni Paolo II.

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ZENIT Staff

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