In ricordo del proprio padre

La presidente della Fidae Lombardia riflette sul papà Luigi che è salito in cielo

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Luigi Alfieri, uomo buono e giusto, amabilissimo, è andato in cielo dopo pochi mesi di dolorosa malattia.
Aveva 63 anni. L’affetto e l’assistenza della famiglia sono stati esemplari.
I due fratelli di sr. Anna Monia, Antonio e padre Francesco ofm, insieme con la moglie Cristina, lo hanno assistito con tutta l’amorevolezza possibile, supportati dall’impegno del Personale dell’AO Card. Panico di Tricase (LE).
Suor Anna Monia è presidente della Fidae Lombardia.
La FIDAE (Federazione Italiana Di Attività Educative) è una federazione di Scuole Cattoliche primarie e secondarie, dipendenti o riconosciute dalla Autorità ecclesiastica, promossa dalla “Congregazione per l’Educazione Cattolica, la scuola e l’università” del Vaticano e riconosciuta dalla “Commissione episcopale Italiana”. È un ente con personalità giuridica (DPR del 18/05/1979) con sede, a livello nazionale, in Roma, e a livello regionale in Milano.
Sulla scomparsa del suo papà, ha scritto suo Anna Monia:
“Forse, a questo punto, la preghiera a Dio è arrivata, il ricordo è stato vivo… potrebbe bastare. Ma questo momento non è tanto “per te”, papà, quanto “per noi”.
E’ un saluto che diventa promessa: non è l’ultimo atto di una cerimonia e neppure il “buon pensiero” finale di una giornata ricca di emozioni.
Una piccola serie di tre promesse a te, papà, che ti faccio io, ma anche – penso – possono farti anche le persone che ti hanno conosciuto e voluto bene.
Anzitutto, ti prometto di ricordarti sempre “al presente”: una parte importante di te è sicuramente viva, anche se non sensibilmente.
Sarebbe assurdo che tu fossi scomparso nel nulla. Io, che sono abituata a ragionare, seguo la mia ragione e quindi so per certo che “ci sei” e ci sarai per sempre, in un modo misterioso, ma realissimo.
Nota Bene: non ti prometto che non piangerò! Questo è normale…anche Gesù ha pianto davanti a Lazzaro morto e… sapeva di tirarlo fuori vivo dalla tomba nel giro di 5 minuti!
Seconda promessa: avere coraggio, sempre, nonostante le sofferenze e le difficoltà.. a grappolo che la vita mi ha già presentato e che certamente ancora mi darà.
E lo stesso per i presenti. Noi in famiglia ti abbiamo visto sempre come una roccia, come la casa sulla roccia: “cadde la pioggia, soffiarono i venti”… Il coraggio più grande l’hai avuto in questa ultima battaglia della tua vita… chi ti è stato vicino lo può testimoniare.
E il dono del coraggio resta, per me e per noi come impegno nelle piccole e grandi sofferenze che ci aspettano. Ancora Nota Bene: ho parlato di “battaglia”, non di “guerra”: quella l’hai già vinta, perché Gesù è risuscitato.
Terza promessa: l’equlibrio che diventa saggezza.
Caro papà, non so se riuscirò a mantenere la promessa di assomigliarti nell’essere una persona equilibrata e saggiacome te… ma apprezzerai almeno il desiderio! Comunque ti prometto di ricercare con passione questa tua bellissima qualità, nelle relazioni, nel lavoro, nella preghiera, nelle circostanze piacevoli e in quelle spiacevoli… un equilibrio meraviglioso, il tuo, fatto di coscienza retta, di serenità d’animo, di giudizio ponderato, di apertura solare agli altri e di tanta umiltà!
In conclusione, sento che in questo momento mi dici, dici a tutti noi: “Ci sono; abbi coraggio; ricerca l’equilibrio in tutto. E vivi in pace”. Grazie, papà. Anche tu, vivi in pace”.
 
 

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ZENIT Staff

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