In memoria della carestia ucraina del 1932-1933

La Chiesa greco-cattolica annuncia una veglia di preghiera per le vittime della tragedia provocata dal regime sovietico

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Il prossimo 23 Dicembre i vescovi della Chiesa ucraina greco-cattolica, con l’Arcivescovo Maggiore, Sua Beatitudine Svjatoslav Shevchuk, si riuniranno in preghiera per le vittime della carestia in Ucraina, provocata dal regime comunista nel 1932-1933. L’evento avrà luogo nella basilica di Santa Sofia a Roma, la chiesa punto di riferimento storico degli ucraini fuori della patria.

Si inizierà alle ore 16 con la Liturgia pontificale, presieduta da Sua Beatitudine Svjatoslav Shevchuk, poi la preghiera proseguirà con l’accensione di una fiaccola in memoria delle vittime. All’evento parteciperanno i fedeli ucraini presenti a Roma, il corpo diplomatico e i rappresentanti delle diverse associazioni ucraine.

«Il ricordo e la verità sulla carestia in Ucraina dei 1932-1933 sono necessari per curare le ferite della nostra storia e per liberarci dalla paura che ci possedeva nei tempi del regime comunista. Invito tutti gli ucraini ad accendere la candela della memoria per ricordare tutte le vittime di questa grande tragedia umana», ha scritto l’Arcivescovo maggiore Svjatoslav Shevchuk nell’invito rivolto a tutti gli ucraini affinchè si uniscano nell’iniziativa nazionale Accendi la candela.

La carestia fra il 1932 e il 1933, nota anche come Genocidio ucraino (Holodomor), colpì il Sud dell’Unione Sovietica con centinaia di migliaia di morti per fame a cui Stalin aggiunse il suo tocco personale fissando quote altissime di prodotti agricoli da consegnare allo Stato e pretendendone manu militari la consegna. Il risultato fu un numero di morti di circa dieci milioni di persone: morti per fame nelle strade, cadaveri divorati e vivi assaliti per farne cibo.

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ZENIT Staff

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