"In Medio Oriente i cristiani sono fondamentali artefici di pace"

Il cardinale Parolin interviene durante il Concistoro Ordinario Pubblico sulle problematiche nella regione

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“Siamo profondamente colpiti nel vedere le crescenti minacce alla pace e turbati per le condizioni delle comunità cristiane e altre che vivono nella Regione”. Lo ha detto il cardinale Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, durante il suo intervento odierno al Concistoro Ordinario Pubblico sul Medio Oriente.

Con riferimento all’incontro tenutosi in Vaticano dal 2 al 4 ottobre scorso, con i nunzi apostolici in Medio Oriente, il porporato ha individuato alcuni “punti e linee di lavoro”, iniziando la sua riflessione sulle “atrocità inaudite” perpetrate dai fondamentalisti dello Stato Islamico, che ha costretto molti cittadini iracheni e siriani alla fuga dai loro paesi.

Il diritto dei profughi di “fare ritorno e di vivere in dignità e sicurezza nel proprio Paese e nel proprio ambiente” è un diritto che “deve essere sostenuto e garantito tanto dalla Comunità internazionale quanto dagli Stati, di cui le persone sfollate o profughe sono cittadini”.

Sul piano più strettamente politico, il cardinale Parolin ha auspicato che la pace in Medio Oriente, ed in particolare in Terra Santa, sia cercata “non con scelte unilaterali imposte con la forza, ma tramite il dialogo che porti ad una soluzione ‘regionale’ e comprensiva, la quale non deve trascurare gli interessi di nessuna delle parti”.

Durante l’incontro si è parlato anche “del ruolo dell’Iran nella risoluzione della crisi in Siria e in Iraq e nella stessa lotta contro il cosiddetto Stato islamico. Il coinvolgimento dell’Iran – ha spiegato Parolin – la moltiplicazione e il miglioramento delle sue relazioni con la Comunità internazionale contribuiranno a favorire anche una soluzione soddisfacente alla questione nucleare”.

Particolare preoccupazione, ha aggiunto il cardinale, desta “la tensione e l’instabilità politica in Libano”, provocata dall’afflusso di profughi siriani: si tratta dell’“unico paese del Medio Oriente dove il Presidente è cristiano maronita e dove i cristiani in genere svolgono un ruolo di prim’ordine anche a livello istituzionale”, pertanto “riceve a continua a ricevere un occhio di riguardo da parte della Santa Sede”.

Il Segretario di Stato Vaticano ha poi ribadito che “è lecito fermare l’aggressore ingiusto, sempre, però, nel rispetto del diritto internazionale” e comunque “non si può affidare la risoluzione del problema alla sola risposta militare” ma affrontarlo “più approfonditamente a partire delle cause che ne sono all’origine e vengono sfruttate dall’ideologia fondamentalista”.

Una peculiarità sottolineata dal cardinale Parolin risiede nell’appoggio dei terroristi dello Stato Islamico al “commercio illegale di petrolio” alla “fornitura di armi e di tecnologia” ed in particolare al “traffico di armi”.

Facendo eco alle parole di papa Francesco, il porporato ha detto che “non possiamo rassegnarci a pensare il Medio Oriente senza cristiani”, poiché essi “svolgono un ruolo fondamentale come artefici di pace, di riconciliazione e di sviluppo”.

Se, però, si vuole che i cristiani rimangano nella Regione, essi “devono, però, trovare condizioni adeguate di vita, di sicurezza, di lavoro, e prospettive per il futuro”.

Di fronte ai drammi pocanzi elencati, il massimo rappresentante della diplomazia vaticana, ha ribadito che “la Chiesa non può rimanere in silenzio” e, per questo, “invita sia alla vicinanza nella preghiera e nelle azioni umanitarie concrete, sia all’incoraggiamento al dialogo e alla riconciliazione affinché si trovi la pace e l’auspicata stabilità nella Regione”.

Nello specifico, la Chiesa deve illuminare la vocazione particolare dei cristiani in Medio Oriente”, i quali “come un piccolo gregge, hanno la vocazione di essere lievito nella massa” e ad essere “artefici di pace e di riconciliazione”, offrendo un “contributo insostituibile alle rispettive società che si trovano in un processo di trasformazione verso la modernità, la democrazia, lo stato di diritto e il pluralismo” e ad una maturazione della distinzione tra regione e Stato, che in buona parte del mondo musulmano ancora manca.

Il cardinale Parolin ha concluso ricordando che “la Chiesa ha la responsabilità di sostenere con la preghiera e con ogni mezzo possibile i nostri fratelli cristiani che confessano la loro fede in Medio Oriente e d’incoraggiarli a continuare a essere una presenza significativa per il bene di tutta la società”.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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