In cammino verso Van Eyck

Mostra al Museo Boijmans Van Beuningen a Rotterdam fino al 10 gennaio 2013

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ROTTERDAM, sabato, 10 novembre 2012 (ZENIT.org) – Quello verso Van Eyck è un doppio percorso: il primo è quello compiuto dal museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam nei Paesi Bassi, che cominciò nel 2008 con la sua prima mostra su “I Primitivi Olandesi” a perlustrare il XIII secolo in cerca dei primi vagiti della sua arte per poi giungere a questa preziosa esposizione intitolata “In cammino verso Van Eyck” dove dichiaratamente si cita la destinazione del proprio viaggio: il più grande pittore quattrocentesco qui nel nord Europa.

Ma c’è un secondo percorso, definitivamente molto più lungo e più importante, che è stato proprio il percorso artistico che questa area nordeuropea ha fatto per giungere al senso della prospettiva e della luce che ci compiono infine in Van Eyck e che il museo Boijmans Van Beuningen ha cercato di mostrare nel proprio escursus espositivo, riuscendo totalmente nello scopo. Un percorso che viene esaurientemente mostrato attraverso le opere pittoriche e l’oggettistica di uno dei periodi più fecondi della fede. Infatti mentre in Italia già fioriva il Rinascimento il ‘400 ha rappresentato per le Fiandre e i Paesi Bassi il primo timido affrancamento dall’arte medievale senza però nessun stravolgimento o rivoluzione.

Ma certamente con due nuove, e in un certo senso moderne e importantissime, novità: il nuovo uso della luce e della prospettiva. Oltre alle 7 opere di Jan van Eyck (1390-1441 circa) sono mostrati anche lavori di Johan Maelwael e dello sconosciuto pittore denominato “Maestro di Santa Veronica” per un totale di 90 opere d’arte. È per la prima volta, e molto probabilmente anche l’ultima, visto la delicatezza dei pezzi, quadri su tavola, ma anche oggettistica in legno e in avorio, miniature e statue in alabastro, che sono stati riunite tante opere olandesi, fiamminghe, francesi e tedesche datate intorno al 1400: esse rappresentano praticamente tutti i pezzi sopravvissuti alla furia iconoclastica calvinista e alle razzie napoleoniche.

Nonostante la varietà del materiale espositivo, il cuore della mostra è comunque rappresentato dai quadri su pannelli di legno. Dello stesso Van Eyck sono esposte la “Santa Barbara” proveniente da Anversa, il capolavoro assoluto della “Annunciazione” e il recentemente restaurato “Le tre Marie al sepolcro” appartenente alla collezione permanente del Museo Boijmans Van Beuningen, come pure il trittico di Norfolk che rappresenta un pezzo chiave del periodo precedente a Van Eyck. Un altro dipinto molto particolare è la “Madonna con angeli e farfalle” di Maelwaels proviene dalla Gemaldegalerie del Staatliche Museen in Berlino insieme ad una meravigliosa serie di oggetti devozionali, come per esempio stupendi altari “da viaggio” anche in materiale crisoelefantino.

La particolarità di questa mostra è proprio la modalità del percorso. Quando si comincia ad osservare i primi oggetti esposti si resta ammirati dallo splendore e dai dettagli dei lavori ma è vero che raggiunto Van Eyck si comprende molto bene di essere arrivati alla “meta”. I suoi quadri sono completamente “nuovi”: una nuova luce, un “moderna” prospettiva, una fluidità e un realismo lieve e aggraziato che rappresentano il superamento della tradizione pittorica medievale.

Uno dei lavori più conosciuti di Jan van Eyck, il monumentale trittico “Agnello Mistico” (o Agnus Dei) che normalmente è collocato nella cattedrale di San Bavone a Gand, in Belgio, non appare purtroppo nella mostra di Rotterdam: in questo momento è in restauro, un lavoro che durerà cinque anni.

La mostra durerà fino al 10 gennaio 2013 presso il Museo Boijmans Van Beuningen a Rotterdam nei Paesi Bassi. www.boijmans.nl

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ZENIT Staff

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